Facebook
Twitter
Instagram
Newsletter

Storie incise sull'istinto animale nei giorni ideali per una tregua

Autore: Giulia Zonca
Testata: La Stampa - TuttoLibri
Data: 6 dicembre 2025

La tigre attraversata dall'insegna del ristorante o l'oca che emerge dalla lavagna o ancora meglio il fenicottero sullo sfondo Art Déco, pieno di lettere e di ironia: «Sono una manna per il turismo». Un gruppo di bestie che hanno un linguaggio, ma non un alfabeto e ne trovano uno dentro Gli animali letterati di Murial Barbery, l'autrice di L'eleganza del riccio e Nicolas Vial, illustratore abituato a giocare con la fauna che gli attraversa la mente, fin da quando, bambino, sbirciava il lavoro nella tipografia di famiglia (edizioni e/o, trad. di Alberto Bracci testasecca, pp. 144, € 21) Sarebbe un mondo fantastico per soluzioni impossibili, ma il libro è ancorato ai codici della conversazione, alla necessità della parola e anche se ce ne sono pochissime, una frase ogni due pagine. L'uomo è probabilmente estinto, la morale passa a un'altra specie che sa come evitare la crisi climatica, ma deve ripristinare la legge della sopravvivenza ed eredita schemi umani. Le scimmie dovrebbero, in teoria, scrivere il nuovo piano di coesistenza in nome del patrimonio genetico condiviso in buona parte con l'essere scomparso. I gatti si dichiarano comunità a parte e pare un'ovvietà che s'impone senza alcun motivo: «Perché siamo gatti». Perché siamo bianchi o nati in un posto che ci concede di autodeterminarci. Per sostenere il dibattito, la giungla stabilisce una tregua, somiglia a quella olimpica (appena firmata all'Onu e attiva dalla settimana prima dei Giochi di Milano-Cortina). Non si abolisce la caccia, la si sospende e si prova a creare canali altrimenti proibiti tra la capra con i raffinati corsivi stampate sul pelo e il bufalo che sembra segnalato dal neon spento di un BBQ, almeno è quello che il font suggerisce. Le persone hanno lasciato il loro spazio che resta abitato dalle idee e dalla volontà di condividerle e strategia per metterlo in comune, dai piani per impacchettare il buon senso con qualche scritta a costante rischio slogan. Forse. Dipende dal bestiario, dalla morale che riusciamo a vederci, dall'umorismo a cui aggrapparsi e dal rispetto da incidere, una lettera alla volta, ogni singolo giorno, sul nostro istinto.