«Un successo planetario».
Giovanni Bogliolo, TuttoLibri
La vendemmia era stata abbondante, il vino si prevedeva eccellente. C’era di che rallegrarsi nella provincia francese del Beaujolais in quell’ottobre assolato del 1923. Chi avrebbe mai potuto dire che i fatti che seguirono sarebbero stati riportati dalla stampa dell’epoca come “Gli scandali di Clochemerle”? La verità è che se non ci fossero stati a Clochemerle un sindaco baffuto e progressista, un curato rubizzo e indulgente, un maestro di scuola dall’alito pestilenziale e un’allampanata zitella inacidita di nome Giustina Putet, senza dubbio non ci sarebbero stati in quella graziosa località né sacrilegio né sganassoni, o quantomeno non in misura superiore all’abitudine. Cosa stanno escogitando il sindaco Piéchut e il maestro Tafardel di così sconvolgente per il piccolo paese? Riuscirà la signorina Putet a difendere il buon nome e il pudore delle Figlie di Maria? E il curato Ponosse saprà convertire alla ragione quella massa di rissosi vignaioli che compongono il suo gregge? Primo e più celebre dei tre volumi della saga di Clochemerle, L’annata memorabile del Beaujolais è stato un successo mondiale da tre milioni di copie, tradotto in 27 lingue.
Gabriel Chevallier
Nato a Lione nel 1895 e scomparso nel 1969 a Cannes, Gabriel Chevallier è stato un autore francese di straordinario successo. Dopo aver partecipato alla Grande Guerra raccontò la sua esperienza nel romanzo La Paura (Adelphi 2011). Fece il giornalista, l’insegnante d’arte e il commesso viaggiatore. Scritto nel 1934, La memorabile annata del Beaujolais è stato tradotto in ventisette lingue e ha venduto tre milioni di copie. Pierre Chenal ne ha tratto un film con Fernandel. È il primo romanzo della saga di Clochemerle a cui seguiranno Clochemerle Babylon (1951) e Clochemerle-les-Bains (1963). È stato accostato dalla critica a figure come Dorgelès, Giono e Martin du Gard.