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“Cambiare l’acqua ai fiori” di Valérie Perrin

Autore: Elisabetta Bolondi
Testata: Sololibri
Data: 28 agosto 2019
URL: https://www.sololibri.net/Cambiare-l-acqua-ai-fiori-Perrin.html

La leggerezza che caratterizza certe scrittrici francesi, in questo caso la talentuosa fotografa Valérie Perrin, da sempre inserita nel mondo del cinema, essendo la moglie del mitico regista Claude Lelouche, rende la scrittura di questo romanzo, “Cambiare l’acqua ai fiori” (Edizioni e/o 2019, traduzione di Alberto Bracci Testasecca), la sua migliore peculiarità. Il personaggio femminile nato dalla fantasia dell’autrice, Violette sposata Toussaint, è tratteggiato con straordinaria perizia psicologica. È un ragazza abbandonata alla nascita, affidata a diverse famiglie, finché facendo la barista in un locale incontra un uomo biondo, riccioluto, bellissimo di cui si innamora perdutamente. Philippe Toussaint è attratto dalla strana ragazza, crede di amarla, gli è infedele, l’abbandona spesso, finché lei resta incinta e nascerà una bambina, Leonine.

I due vivono come dipendenti delle ferrovie e fanno i guardiani di un passaggio a livello, cioè Violette fa tutto, lui si allontana spesso con la motocicletta, vittima dei suoi altezzosi genitori che disapprovano in modo radicale l’unione con Violette e guardano, soprattutto la madre piccolo borghese autoritaria, con grande sospetto il modo di far crescere la piccola da parte della madre. Quando la bambina ha sette anni, la nonna convince i genitori a mandare la piccola con delle coetanee ad un campeggio estivo in un castello. Sarà per Lèonine, che la nonna chiama ostentatamente Catherine, la prima vera vacanza. Purtroppo sarà anche l’ultima.

La storia si dipana con vari intrecci, varie vicissitudini che seguiamo attraverso i racconti della vita di Violette, di Philippe e di un terzo personaggio, il poliziotto marsigliese Julien Seul, anche lui portatore di una vicenda familiare che si intreccia con quella di Violette, che nel frattempo ha perso il posto di guardiana di passaggio a livello per assumere quello di guardiana di un cimitero, piccolo, ma al centro di una piccola comunità di cui Violette si rende affettuosa ed accogliente animatrice. La descrizione del suo rapporto con i parenti che vengono a visitare i propri cari, con i colleghi necrofori, con il parroco, con i fiori che coltiva con amore e che vende ai frettolosi visitatori delle tombe dei propri cari, rendono questo racconto pieno di sfumature di profonda e raffinata sensibilità.

Cambiare l’acqua ai fiori è un romanzo affascinante e Violette rimane un personaggio femminile davvero indimenticabile, permeato di grazia, di generosità malgrado il dolore che ne ha necessariamente cambiato i connotati interni. Julien, sua madre Irène, l’avvocato Prudent e l’amica Célia sono personaggi di contorno, ma svolgono un ruolo decisivo nella vicenda di Violette, una storia profumata come i fiori che coltiva, annaffiata dalle sue lacrime, piena di colore, di amore, di sapori, di affettività, di poesia e di musica, un’intera colonna sonora nella quale ci ritroviamo tutti.