È così che viene raccontata la vicenda di Violette: in totale libertà tra passato e presente, tra prima e terza persona, tramite “scatti” di vita, digressioni e ricordi. Una vita intrisa di dolore, ma anche di gioie e di relazioni intense. I luoghi sono importanti: l’ambientazione anomala in un cimitero, dove la protagonista fa da custode, ne nobilita l’atmosfera, mai lugubre. Gli odori sono important: i profumi scaldano gli affetti, mentre malodorano le meschinità umane. La dedizione e la cura sono importanti: delle persone, dell’orto, degli animali, delle tombe e delle parole annotate. Ma su tutto per Violette prevalgono i sentimenti: l’amore per chi abbiamo perso o per chi abbiamo trovato, coniugato in ogni sua forma, va ascoltato e tenuto vivo. Toccante, intenso, a tratti lirico, a tratti commovente: un’opera riuscita, che rimpiangi di aver finito di leggere.