Il ballo delle pazze è il primo romanzo di Victoria Mas ed è stato un successo letterario in Francia nel 2019. Il libro è stato tradotto in italiano da e/o edizioni e presto sarà disponibile nelle librerie.
Protagoniste del romanzo sono le donne anticonformiste dell’800 che hanno deciso di sottrarsi alle regole della società e che, rifiutando il codice comportamentale dell’epoca, sono state abbandonate in un noto manicomio di Parigi. Questo luogo è la Salpêtrière, citato e approfondito nel saggio Storia della follia (1961) di Michel Foucault:
Una data può servire come punto di riferimento: 1656, decreto di fondazione dell’Hopital général, a Parigi. A prima vista si tratta solo di una riforma: appena d’una riorganizzazione amministrazione. Diverse istituzioni già esistenti sono raggruppate sotto un’unica amministrazione: la Salpêtrière, ricostruita sotto il regno precedente per mettere al coperto un arsenale; Bicetre, che Luigi XIII aveva voluto dare alla commenda di Saint-Louis per farne una di riposo destinata agli invalidi dell’esercito.
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Quando si è creato l’Hopital général di Parigi, si è pensato soprattutto ala soppressione della mendicità più che all’occupazione degli internati.
Nel saggio del filosofo si parla non solo della Salpêtrière ma del concetto e dell’evoluzione sociale, politica, medica e religiosa che ha dato vita alla catalogazione di pazzi, e dei significati dei termini follia e malinconia, a partire dal secolo XVII al XVIII.
Dietro la nascita dei manicomi, infatti, si nasconde una forma di controllo sociale perché, nella maggior parte dei casi, venivano internati personaggi scomodi politicamente o economicamente.
Nel XVII, ad esempio, venivano internate donne che non volevano sposarsi, che erano poco inclini alla vita domestica o semplicemente per salvaguardare un patrimonio familiare non destinato a tutti i figli di un nucleo familiare. Molte donne sposate invece venivano internate dai mariti solo per la volontà di questi ultimi di risposarsi con un’altra donna.
Il concetto di manicomio ha visto molte trasformazioni nei secoli, tutte strettamente collegate al cambiamento della società e connesso al significato di normalità e di pazzia.
Il ballo delle pazze si muove proprio in questo periodo storico, in cui bastava un nonnulla per essere rinchiuse in manicomio e dire addio alla propria vita, alla propria libertà e ai propri affetti.
Le pagine del romanzo di Victoria Mas ci fanno scoprire un periodo storico particolare attraverso le storie di alcune protagoniste presenti nel libro.
Il ballo delle pazze: la trama
Siamo a Parigi ed è il 1885. Le protagoniste si trovano nel manicomio di Salpêtrière un luogo in cui si entra ma dal quale non si esce più. Le internate di questo periodo non sono incatenate come le ospiti del passato e vengono curate dal dottor Charcot con l’ipnosi. Ognuna di loro viene costantemente sorvegliata e nessuna ha contatti con l’esterno.
Le donne che vengono rinchiuse in questo manicomio sono donne scomode, che vengono abbandonate dalle loro famiglie per diverse ragioni eccetto che per motivazioni legate a problemi di salute mentale.
Alcune protagoniste del romanzo sono: Louise, un’adolescente che è stata internata a causa di alcune vicissitudini che hanno sconvolto la sua vita e la sua mente; Eugenie, una signorina di buona famiglia ma troppo anticonformista per i suoi genitori; Thérèse la più anziana tra le internate che svolge i ruolo di madre per le più giovani.
Le loro storie sono molte diverse eppure hanno in comune un elemento: si trovano a la Salpêtrière per colpa di un uomo che ha deciso la loro triste sorte.
Un evento stravolgerà la loro vita ed è un ballo mascherato, organizzato ogni anno nel manicomio in cui viene invitata anche la Parigi che conta. Il ballo mascherato, infatti, farà cadere molte maschere.
Se il mondo delle donne anticonformiste di un tempo vi appassiona, vi consigliamo il romanzo a fumetti Parle moi d’amour. Vite esemplari di grandi libertine di Vanna Vinci.