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“L’uomo e il Maestro”: il libro che racconta la vita di ‘Sifu’ Cangelosi, cittadino del mondo con il cuore a Genova

Autore: Tommaso Imperato
Testata: Radio Babboleo
Data: 27 aprile 2021
URL: https://www.babboleo.it/interviste/luomo-e-il-maestro-il-libro-che-racconta-la-vita-di-sifu-cangelosi-cittadino-del-mondo-con-il-cuore-a-genova/

E’ uscito mercoledì in tutte le librerie “L’uomo e il Maestro”, il libro di Paolo Cangelosi, Gran Maestro di Kung Fu di fama mondiale nato a Genova nel 1960. Il libro, scritto con Nathalie Tocci, racconta la vita di ‘Sifu’ Cangelosi. La storia di una grande avventura, ricco di spunti per trovare il proprio centro e la propria via. Un’avventura che porta il lettore da Casella, in Liguria, al sottosuolo del mondo dei combattimenti clandestini di Hong Kong, fino ai misteri della meditazione nelle foreste del Guanxi. È una vicenda introspettiva, che parla di un conflitto interno e della riconciliazione tra l’uomo e il maestro. Ed è un viaggio alla ricerca della crescita spirituale.

Abbiamo contattato telefonicamente il Gran Maestro Cangelosi per scoprire, insieme con l’autore, il libro che racconta la sua vita, le sue avventure e i suoi insegnamenti.

Maestro, prima di addentrarci alla scoperta del libro le chiedo le primissime reazioni a caldo dopo l’uscita. Arrivano già i primi feedback?

“Siamo molto contenti, sta avendo un grande successo. Tutte le librerie in Italia lo stanno distribuendo, ho grandi informazioni dalla Feltrinelli, anche quella di Genova. Ieri (mercoledì, ndr) abbiamo presentato il libro con la casa editrice, ne stanno parlando diversi quotidiani. Sta andando molto bene”.

Questo libro esce in corrispondenza del suo 50esimo anno di pratica del Kung Fu.

“Diciamo che è partita l’idea al 50° anno. La lavorazione del libro è durata 2 anni. Ora sono 53 anni che pratico le arti marziali”.

Per lei le arti marziali sono diventate una ragione di vita, lo racconta anche nel romanzo. Si parla anche di dieci concetti che l’hanno fatta diventare chi è oggi. Ci può dire qualcosa di più?

“Il libro è strutturato sulla base di 10 capitoli, ma chiaramente non è un libro tecnico e nemmeno per gli addetti ai lavori: lo considero un libro di vita. La scrittura e i testi sono stati curati da Nathalie Tocci, con lei abbiamo fatto un lavoro a 360 gradi, cercando di descrivere attraverso le esperienze della mia vita tutti gli aspetti delle emozioni. Partiamo dalla curiosità, quella di quando si è bambini: quasi tutto inizia sempre con la curiosità, è il motore che ci fa andare avanti. Poi c’è la perseveranza, aspetto molto importante nella vita, perseverare e continuare, non fermarsi mai e non abbattersi anche se la vita a volte ci impone eventi che potrebbero rallentare l’entusiasmo. Terzo capitolo, le scoperte, che sono per coloro che vogliono conoscere, che vogliono sapere: la scoperta si lega tantissimo alla ricerca che mi ha portato dall’altra parte del mondo, proprio nei paesi di origine di queste discipline marziali. Viene poi descritto l’arricchimento di tesori culturali, non soltanto di aspetti tecnici. Accade questo quando si uniscono culture diverse, e la mia vita unisce un po’ la cultura orientale con quella occidentale. Poi c’è il rischio di tutti i giorni, ma anche quello che ci prendiamo durante gli allenamenti e i combattimenti. La generosità è quello che io ho fatto per la mia gente, per la mia scuola e i miei allievi : dopo tutta la mia esperienza ho cercato di costruire una scuola che potesse appartenere a tutti coloro che hanno la passione e l’amore nei confronti di queste discipline. Ma si parla anche dei momenti brutti, abbiamo quindi definito nel settimo capitolo la rottura, perché ci sono state anche queste note negative: un concetto di vita molto importante perché a tutti possono succedere queste cose. Andando avanti ritroviamo la resilienza e la trasformazione. Se si vuole ritornare in piedi bisogna anche sapersi trasformare, cambiare per generare l’energia di trasformazione. Per concludere abbiamo il capitolo diventando: perché tutto è un viaggio, un grande percorso che non ha fine. Innanzitutto perché l’uomo, nel suo continuo mutamento, nella sua continua crescita, deve sempre ambire ad andare avanti, non fermarsi mai fino all’ultimo giorno di vita. Il ‘diventare’ lo considero una consapevolezza del presente, una continua crescita. Ed è la via da seguire “.

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