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L'impostore di Damon Galgut

Autore: Benedetta Torsello
Testata: Maremosso
Data: 29 marzo 2023
URL: https://maremosso.lafeltrinelli.it/recensioni/l-impostore-damon-galgut-libro

Un thriller coinvolgente che racconta il nuovo Sudafrica, un paese che, a dispetto di una multietnicità puramente di facciata, è ancora soggiogato da vecchi rapporti di forza e una corruzione diffusa, che unisce tutti in una disperata lotta di sopraffazione.

Cosa fareste se alla soglia dei quarant’anni, tutto a un tratto le vostre certezze crollassero? Lavoro, casa, famiglia: tutto spazzato via da un destino ingeneroso con cui dover fare i conti. È ciò che accade al protagonista de L’impostore di Damon Galgut (E/O). Ma Adam Napier, a prescindere da tutto, è un privilegiato: un uomo bianco, borghese, con una casa e una vita appagante.

Poi il licenziamento, arrivato all’improvviso come una «doccia fredda». Di certo non poteva aspettarsi che quel tirocinante nero che aveva formato mesi prima, avrebbe preso un giorno il suo posto. E a lui non sarebbe rimasto altro da fare che sgomberare la scrivania e accettare le scuse del suo capo. Da un giorno all’altro tutto nella vita di Adam precipita. Senza un lavoro non può più permettersi neppure di pagare la sua casa acquistata in un quartiere di Johannesburg, un tempo vivace ed esclusivo e oggi in mano alla criminalità e in uno stato di totale declino.

Adam è costretto a chiedere aiuto al fratello minore, Gavin, che in un primo momento lo ospita a Città del Capo e gli offre di lavorare con lui, arricchitosi negli ultimi anni portando avanti un’impresa edile che tira su condomini scintillanti e altri complessi di lusso. Per Gavin sono solo il successo e il suo giro d’affari a dargli la misura delle cose: cinico e calcolatore, il fratello di Adam incarna perfettamente l’immagine di un paese che sta cambiando, seppur schiacciato da un’ingombrante storia recente. L’Apartheid nel nuovo Sudafrica si rivela infatti molto più di un fantasma del passato.

(...)

Inganno, corruzione, desiderio di sopraffazione sembrano gli unici punti di contatto in questo universo di personaggi apparentemente distanti tra loro e così simili negli istinti più reconditi. La bellezza primigenia della natura, con le sue leggi spietate e giuste al contempo, è il rovescio di un’umanità squallida. La vita stessa, vista da vicino, appare solo come «un susseguirsi di dolore e potere, ma basta che passi un po’ di tempo e niente ha più importanza».

Il romanzo si avviluppa fino alla fine in un intrigante gioco di destini incrociati, in cui la voce narrante tiene viva l’attenzione del lettore quasi dovesse convergere verso una svolta improvvisa, che non arriva mai. È forse Adam il vero impostore del titolo? Nessun vero colpo di scena rivela l’enigma. La soluzione arriva come una rassegnata verità. Di impostore non ce n’è uno solo. Adam, Bimba, Canning: forse lo sono tutti, a modo proprio. A voi dirlo.