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Le scatole vuote della realtà: “L’antimondo” di Nathan Devers

Autore: Niccolò Bosacchi
Testata: Il Libraio
Data: 12 aprile 2023
URL: https://www.illibraio.it/news/dautore/lantimondo-nathan-devers-1437603/

“L’antimondo” di Nathan Devers è un romanzo sulla realtà virtuale e il suo rapporto con un mondo altrettanto immateriale, in cui si agitano esistenze insoddisfatte e solitarie, che cercano di sfuggire alla separazione rifugiandosi nel metaverso. Ritrovandosi ancora una volta immerse nel vuoto… Un lavoro frustrante e malpagato, ambizioni deluse, relazioni che si spengono lentamente. La vita di Julien Liberat scorre abulica in un quartiere di periferia residenziale che è specchio di una lontananza strutturale dal mondo.

Julien è un pianista di ventotto anni che si affaccia all’età adulta con pochissime certezze e molti rancori. Nulla di ciò che ha intorno lo soddisfa, nemmeno sé stesso. La sua fidanzata, May, lo ha appena lasciato, e lui comincia anche a sospettare di non avere nessun talento nascosto, forse niente da dire, nessuna musica nell’anima. È in questa cornice di apatia che per pura noia si lascia sedurre da un videogioco molto particolare, la simulazione di un’esistenza virtuale che riproduce in tutto e per tutto ogni aspetto della realtà: un vero e proprio antimondo…

L’antimondo di Nathan Devers, edito da e/o con la traduzione di Giuseppe Giovanni Allegri, è un romanzo che vuole raccontare una delle ossessioni dei nostri tempi: il rapporto con la virtualità, soprattutto quando questa si va a sovrapporre alle miserie di vite che si fanno sempre più difficili e logore.

Julien è propriamente un malinconico, nel senso dell’acedia, la pigrizia dell’anima che svuota di senso gli oggetti e le persone intorno a noi. In questo contesto desertico la seduzione dell’antimondo diventa irresistibile, sotto tutti i punti di vista: offre il successo economico, la conquista di brividi di cui la quotidianità sembra essere ormai priva, e prima fra tutti la realizzazione personale, in una società che la postula come obiettivo al tempo stesso negandola.

Ma l’inganno dell’antimondo è proprio quello di presentarsi come alternativo a una realtà di cui invece costituisce soltanto il raddoppiamento, riproducendone la stessa dinamica: mantiene i suoi avatar insieme ma separati, come recita il titolo dell’album che Julien sogna di comporre. Vicini, in interazione, senza arrivare mai a sfiorarsi, senza poter scartare dalle regole, costretti a trovare dietro il gioco di specchi della replica del mondo la medesima assenza a sé stessi, un’identica distanza. (...)