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La spietata killer veneta di Strukul: Storia nera nel Nord Est che cambia

Autore: Massimo Zilio
Testata: Il Gazzettino
Data: 15 ottobre 2011

Una killer spietata tra le Bassa e l'Altopiano. "La ballata di Mila" (edizioni E/O, 224 pagine, 17 euro) è il romanzo d'esordio di Matteo Strukul, scrittore padovano tra i fondatori, insieme a Matteo Righetto, del movimento Sugarpulp. Un romanzo che ha fruttato all'esordiente scrittore il premio speciale della Pro Loco Valpolicella, consegnato nell'ambito delle celebrazioni per il centenario della morte dello scrittore veronese Emilio Salgari, per aver "saputo inaugurare una letteratura pulp di azione in un romanzo che racconta con humor e violenza i cambiamenti criminali del Nord Est".

Sugarpulp vuole mischiare le tematiche e il ritmo della narrativa pulp soprattutto americana con l'ambientazione veneta e il romanzo di Strukul si colloca perfettamente su questa scia, con qualche caratteristica peculiare. «Non è facile trovare una protagonista femminile nella fiction italiana - spiega Strukul - In particolare si cade spesso nei soliti stereotipi. Personaggi come la Bride di Kill Bill o la Nikita di Besson in Italia non sembrano trovare spazio. Mi sembrava importante partire da qui perchè è ridicolo che nella fiction italiana si resti fermi a personaggi degli anni ‘50. Ho quindi cercato di creare un personaggio, Mila, che fosse fisicamente protagonista, ma con una personalità complessa e contradditoria, un destino segnato».

Mila Zago, abbandonata dalla madre, violentata da una banda di criminali che le ha massacrato il padre, è un'assassina. Cresciuta dal nonno sull'altopiano dei Sette Comuni in maniera marziale, per dare corpo alla sua vendetta si ritrova in mezzo alla lotta tra due gang che si combattono il territorio veneto: quella dei "Pugnali volanti", affiliata alle triadi cinesi, e quella "nostrana" capeggiata da Rossano Pagnan.

«È a tutti gli effetti di un romanzo Sugarpulp - sottolinea l'autore - Mischia suggestioni del cinema e della letteratura americana, con particolare riferimento al Sam Packinpah di "Voglio la testa di Garcia", ma anche il fumetto, i videogiochi, la narrativa più esagerata. Il tutto nel territorio veneto». Un mix che non risulta forzato: «Il Veneto si adatta perfettamente a questo tipo di operazione. Alcuni luoghi che racconto, come appunto l'altopiano o il delta del Po, sono particolarmente adatti a raccontare storie nere. Siamo in una regione di passaggio, spesso leggiamo sui giornali di storie di malavita anche crude. La natura da una parte, le situazioni più estreme dall'altra: ho ancora tanta voglia di raccontare storie nere ambientate in Veneto».