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Se vuoi bambini devi uccidere: È la nippo-distopia

Autore: Patrizia Violi
Testata: Corriere della Sera - La Lettura
Data: 5 maggio 2024

L'umanità diventa sempre più egoista, fredda e aggressiva. Amore e passioni sono emozioni obsolete. La tecnologia domina, risolve problemi e ne crea altri. La scrittrice giapponese Sayaka Murata (Inzai, 1979) nel suo libro più recente, Parti e omicidi (traduzione di Gianluca Coci, Edizioni e/o, pp. 192, e 18), descrive con tagliente ironia un futuro distopico che stupisce, scandalizza e diverte.

Il tema affrontato nel primo racconto riguarda il calo delle nascite. Siamo in Giappone e ormai nell'opinione pubblica eros e amore non hanno più niente a che fare con la procreazione. Alle donne viene impiantato un dispositivo contraccettivo all'inizio dell'età fertile e così, per convincere la popolazione a far nascere i bambini, il governo ha istituito un incentivo: chi aderisce al programma di ripopolamento potrà poi uccidere una persona di sua scelta. Un collega, l'ex, una suocera, va bene qualsiasi conoscente odioso, basta che si rispettino le regole. Per scegliere questa soluzione bisogna proprio grondare rancore perché un morto vale dieci gestazioni. Anche gli uomini possono partecipare: si impianta un bell'utero artificiale e poi via con tanti parti cesarei.

Come rivela un altro racconto, con il progresso anche la morte è stata sconfitta dalla ricerca scientifica. Ma vivere per sempre alla fine può essere noioso. Allora anche farla finita diventa business, come è descritto in un'altra fulminante storia. C'è un fiorente turismo del suicidio con itinerari e dritte su come sparire con stile. Questa freddezza dilagante non risparmia neanche le relazioni sentimentali: se gli ingenui adolescenti ancora credono nel poliamore, dopo i matrimoni sono asettici. Convivenza felice e «pulita», senza sbavature piccanti che complichino la faccenda.