San Paolo, Brasile. Una mattina che pare come tante altre. La piccola Cora cammina mano nella mano con una donna con cui è chiaramente in confidenza, la sua tata, che porta con sé una borsa più grande del solito, che potrebbe sembrare una valigia, ma difficilmente qualcuno, notando questo particolare, arriverebbe a immaginare ciò che ha in mente. «Sto per rapire una bambina» confessa senza esitazione una delle due voci narranti, rendendoci immediatamente partecipi delle sue ansie, dei suoi ripensamenti e delle varie mosse che compie meccanicamente per portare avanti il suo piano. Una confessione che consente di immergerci, sin dalle prime pagine di La suite di Giovana Madalosso in una narrazione ipnotica e altalenante, durante la quale si ha perennemente la sensazione che tutto stia per precipitare da un momento all'altro. L'autrice gestisce un ritmo sempre più incalzante, costruendo, grazie alla costante alternanza delle voci narranti, un intreccio di storie che si amalgamano perfettamente. (,,,)