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Dopo Montalbano e Coliandro provate Bosdaves, carabiniere

Autore: Peppino Caldarola
Testata: Gli Altri
Data: 12 novembre 2011

Se vi siete appassionati alle inchieste del commissario Montalbano o del sovrintendente Coliandro, provate a fare conoscenza con il capitano Bosdaves, carabiniere. È un militare abbastanza giovane, con una vita familiare tormentata, che dirige la compania di Bari Carrassi con indolenza al limite dell'accidia. Bosdaves si imbatte in due delitti indecifrabili che nascondono un segreto imbarazzante.

L'indagine parte da qui e qui io mi fermo perché la storia è piena di fatti, di personaggi e suggestioni che vanno scoperti pagina per pagina. La vicenda si svolge a Bari e il groviglio che il capitano Bosdaves deve sciogliere è particolarmente attuale. I delitti avvengono per mettere al riparo un gruppo di affaristi del settore sanitario protetti da due uomini politici. La storia, completamente inventata, ha un sapore di verità al punto che sembra un lungo reportage. La descrizione della città, delle sue classi dirigenti, è spietata. Il libro a volte ricorda le scende del film Il cognato di Sergio Rubini e nella descizione delle manovalanza criminale la Capagira di Alessandro Piva, altro film che fece grande impressione alcuni anni fa. È un ritratto di una società meridionale, quella barese, meno invasa dai tentacoli delle mafie e dai suoi riti ma pervasa da una spietata criminalità urbana resa potente dal rapporto stretto con il potere. È qui che il libro si fa feroce e veritiero. L'autore di questo bellissimo romanzo, scritto bene, con ironia e capacità di tenere sempre desta l'attenzione del lettore, è un cinquantenne barese, Carlo Mazza, che ha pubblicato questo Lupi di fronte al mare con E/O. Mi colpisce il silenzio attorno a questo romanzo. Poche recensioni anche sulla stampa meridionale. Mazza è più bravo di altri scrittori baresi autori di gialli venduti e sopravvalutati. Ha più spessore, una penna più incisiva, i suoi personaggi sono ben rappresentati. Tuttavia non ha avuto il favore della critica ufficiale. L'ho scoperto per caso. Non vi nascondo che sono stato attratto dall'origine geografica dell'autore e dall'ambientazione della storia. Da quando ci sono Bossi e Calderoli, mi è scoppiata la fierezza del meridionale. D'altra parte nei mesi scorsi avevo fatto la personale scoperta di altri due autori del Sud che mi avevano entusiasmato, il lucano Gaetano Cappelli, con quella sua travolgente storia sulla fortuna del vino Aglianico nel mondo, e il calabrese Mimmo Cangemi, autore di una stupenda storia di migrazione e riscatto.