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i piatti più piccanti della cucina tatara di alina bronsky

Testata: dida
Data: 1 dicembre 2011

premio rivelazione 2011 indiscutibilmente a questo libretto che esce dagli schemi, che è edito da una casa editrice che amo molto. dirompente, sarcastica, drammatica, epica storia al femminile. dal tatarstan alla russia a francoforte, schivando israele e dritta verso x-factor. tutti i fili li tira rosalinda [rosa], tatara in russia. è la mamma di sulfia. è la nonna di aminat. rosa, cattivissima, passa sopra a tutto e tutti. non si lascia scalfire da nulla perché sa, lei sa, di esser la migliore, la più desiderata, la più acclamata per ognuna delle sue molteplici doti. il marito la lascia, la gente scappa via da lei, le persone la detestano, ma lei trova sempre il motivo che la favorisce e la salva. lei parla benissimo il russo e il tedesco, e quando non la capiscono, sta facendo in modo lei, di non esser capita. lei sta nel giusto. sempre. lei sa che cosa fare per aiutare gli altri. se poi quegli “altri” non capiscono i suoi gesti, è solo colpa della loro limitatezza. gli uomini le lasciano dei soldi nel cappotto quando escono dalla sua stanza, ma è solo perchè sono molto gentili con lei e sanno quanto vale. preso dallo scaffale in libreria solamente per il titolo e fatto centro alla grande! andrò a cercare anche la vendetta di sasha, l’altra storia scritta da alina bronsky, classe 1978, nata in russia e trasferitasi in germania. risate grasse ma molto amare. se volete regalarlo a natale, assicuratevi che il ricevente sia in grado di godere della sottile idea (impossibile da accettare) di poter far del male, ma male male,  senza accorgersene ma anzi, con la convinzione assoluta di far del bene al prossimo.  rosa sa di esser la buona samaritana arrivata per migliorare, dirottare, la vita di chi volente o nolente si trova a far i conti con lei. gestisce con qualsiasi mezzo la vita della figlia sulfia, che non riesce in alcun modo a difendersi, e della nipote aminat, nella quale rivede la sua giovinezza e i suoi geni tatari.  la nonna, rivestita di giovinezza eterna e di fard (non blush) sapientemente gestito, con scarpe d’oro, vestita da crudelia demon -dovrà persino vendere una sua pelliccia- viene alla fine punita ma si rialzerà, grazie a the inglesi e biscotti allo zenzero che di pari passo ad un destino fin troppo generoso, le faranno ricominciare una nuova ennesima vita.