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I romanzi non fanno paura

Autore: Ludovico Fontana
Testata: Il Corriere del Mezzogiorno
Data: 22 dicembre 2011

C'è un romanzo uscito in questi mesi che parla di Bari come una città dominata dal malaffare. Lupi di fronte al mare, si intitola, è di un esordiente, il barese Carlo Mazza (esordiente sì, che ha però 55 anni e fa il bancario di professione) ed è stato pubblicato da una prestigiosa casa editrice nazionale, la e/o, in una collana dedicata al noir. Lo scenario descritto è verosimile. Ricorda quello che racconta la cronaca, ed è proprio questa verosimiglianza che dovrebbe far paura. E invece no, non fa paura, non fa parlare di sé.

Intendiamoci, i romanzo ha avuto una quarantina tra recensioni e interviste, l'autore partecipa ai festival letterari (di recente è stato alla Città del libro di Campi Salentina, c'ero anch'io). La storia racconta di banchieri corrotti e senza scrupoli, di intrecci tra malavita e politica, di una clinica sanitaria privata al centro di questi intrecci, di una città profondamente marcia. Non è un libro di denuncia, l'autore spiega subito che è tutto frutto della sua fantasia. Però, oltre alle recensioni, nessuno si è incavolato. Nessuno ha detto «Bari non è questa». Ci sono stati solamente articoli e recensioni che invece sottolineano quanto sia verosimile quello che descrive Mazza.

Giacomo Annibaldis ha individuato una domanda fondamentale per la città che si evince dal libro: «Bari è ormai avviluppata in un sistema mafioso - come ritiene il capitano Bosdaves, il protagonista - oppure la sua criminalità è solo "opera di qualche famiglia di quartiere", come sostiene il pubblico mnistero Addolorata Velazquez d'Aragona, per la quale "il male è alla corteccia, il midollo di questa città è sano"?». Certo, a risposte del genere non deve rispondere un romanzo ma rispondono i dati: per esempio si può dare un'occhiata ai rapporti semestrali della Direzione investigativa antimafia o alla relazione della commissione parlamentare d'inchiesta sulla mafia sui costi economici della criminalità nelle Regioni dell'Italia meridionale, che riguarda in particolare Puglia o Basilicata.

Ma tornando alla domanda: se ci fosse stata una risposta stizzita di qualcuno sarebbe stato un ottimo risultato. Invece non è successo, le reazioni non ci sono, e non per colpa dei mezzi di comunicazione che - nei loro spazi culturali - ne parlano. Perché se resti negli spazi culturali, allora sei visibile a pochi lettori. Se scrivi un libro, ne hai ancora di meno. I dati sulla lettura di libri in Italia sono minimi (in Puglia per esempio legge il 33 per cento della popolazione secondo gli ultimi dati Istat). Un romanzo può avere tante recensioni, può vendere relativamente copie, ma se non ha un successo stratosferico come Gomorra, se non diventa mainstream, allora non fa paura.