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Non ti meriti nulla – di Aleksander Maksik

Autore: Marika Piscitelli
Testata: i-libri
Data: 20 ottobre 2011

«... Tutte le nostre esperienze determinano il modo in cui faremo le altre esperienze. Una cosa del genere. Ogni persona vede il mondo in maniera un pò diversa. Quindi lo stesso dovrebbe essere vero per ciò che leggiamo. Immagino poiché leggere è un’altra esperienza».
 

Ebbene, secondo la mia personale esperienza di lettura, “Non ti meriti nulla” è un bel romanzo, che mi ha coinvolta dall’inizio alla fine e che mi sento di consigliare.

Nella cornice di una Parigi bellissima e contraddittoria, in una scuola che, come sempre accade, si nutre di ipocrisie ma sa anche impreziosire, tre vite si intrecciano tra pensieri cupi e sospiri d’amore. Tutto in questo libro è introspezione, ricerca, riflessione. E la penna di Maksik scorre leggera leggera, senza inganni e senza facile retorica. Punta dritto al cuore e colpisce nel segno.

La triplice narrazione si accorda perfettamente all’idea di base per cui ogni cosa è diversa a seconda della posizione da cui la si osserva; i personaggi sono vivi, vicini, reali; la storia è avvincente, dolce e amara al tempo stesso, agile e profonda; le considerazioni sono interessanti e le pagine intrise di erotismo eleganti e decise.

Quando il Professor Silver chiede, agli studenti del suo seminario, di cosa parli l’Amleto, uno di loro comincia così:

«Allora, parla di questo tizio, Amleto, e di come il suo... »

[...] «Spiegami di che parla senza raccontare la storia. Non mi interessa la trama. Voglio sapere di che parla l’opera».

Immagino che la trama dell’opera di Maksik non possiate trovarla sui libri di scuola, ma certo potrete leggerla navigando in internet o cercando i commenti su qualche blog letterario. Io vorrei dirvi di che parla l’opera, un giudizio ovviamente influenzato dalla mia personalità, dalle mie conoscenze e dalla mia storia.

Per me, “Non ti meriti nulla” descrive la debolezza dell’animo umano, il coraggio di trasformare i pensieri in azioni, la delusione di scoprire che nessuno è perfetto, che non ci sono eroi, e che spesso l’immagine che associamo alle persone che amiamo non fa che imbrigliarne la vera natura. La verità non è ciò che vogliamo credere, e l’unico modo per accettarla o provare a cambiarla è guardarla per quello che è ed imparare a comprenderla.

«Fà quello che credi sia giusto. Ma si tratta di fare quello che credi sia giusto, non di parlarne. Capisci?»