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Cristiani di Allah

Autore: Chiara Pieri
Testata: Il Recensore.com
Data: 4 giugno 2009

In una città cosmopolita tra corsari avidi, rinnegati europei, islamici, ebrei e cristiani si svolge la trama avventurosa e affascinante di “Cristiani di Allah” (e/o, 2008) di Massimo Carlotto. Con abile maestria narrativa e linguistica, l’autore ricostruisce lo sfondo storico di un Mediterraneo dove si incontrano e scontrano diverse culture. “Mi chiamo Redouane Rais. Sono diventato corsaro per essere libero di amare. E per essere ancora più libero mi sono fatto turco”. o Redouane, di origine albanese, ex mercenario lanzichenecco, ha scelto di rinnegare la cristianità e di farsi corsaro ad Algeri, per essere libero di vivere la sua storia d’amore omosessuale con Othmane, un germanico, anche lui rinnegato. Dalla capitale nordafricana veleggiano sulle acque del Mediterraneo a bordo del loro sciabecco compiendo scorrerie, razzie e traffici di schiavi. Nel frattempo, Algeri, viene assediata dall’esercito cristiano di Carlo V, che però subisce una pesante sconfitta, inflittagli dai corsari e dai giannizzeri turchi, che reggono la città per conto del sultano ottomano di Costantinopoli. La vita dei protagonisti viene, però, brutalmente sconvolta da un intrigo, una debolezza di Othmane che condurrà il suo amante ad una spietata ricerca di vendetta.

Cristiani di Allah, non è solo un noir che si legge con passione, ma è anche un libro di grande attualità. Vengono toccati temi come quello dell’omosessualità, della multietnicità, della criminalità organizzata e pur tollerata dal potere, della violenza sulle donne, ma soprattutto quello dello scontro ideologico tra Oriente e Occidente, tra Islam e Cristianesimo, dove il primo sembra quasi risultare più tollerante e moderno del secondo. Infatti, i corsari sono per lo più cristiani, che hanno abbracciato l’Islam, non tanto per una scelta di fede, quanto per essere liberi e per poter saccheggiare navi e coste, sotto la protezione del sultano, ma pur sempre dietro a finanziatori e committenti europei. “Per diventare un buon cattolico non avevo dovuto far altro che uccidere, derubare e rendere schiavi altri cattolici“. Massimo Carlotto è nato a Padova nel 1956. Scoperto dalla scrittrice e critica Grazia Cherchi, ha esordito nel 1995 con il romanzo Il fuggiasco, pubblicato dalle Edizioni E/O. Per la stessa casa editrice ha scritto, oltre ad Arrivederci amore, ciao, i romanzi: La verità dell’Alligatore, Il mistero di Mangiabarche, Le irregolari, Nessuna cortesia all’uscita, Il corriere colombiano, Il maestro di nodi, Niente, più niente al mondo, L’oscura immensità della morte, Nordest con Marco Videtta , La terra della mia anima, Cristiani di Allah e nel 2009 Perdas de Fogu insieme al gruppo di scrittori riunito sotto la sigla Mama Sabot. I suoi libri sono pubblicati in vari paesi. Massimo Carlotto è anche autore teatrale, sceneggiatore e collabora con quotidiani, riviste e musicisti.