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Un bastardo Doc nel Nordest italiano

Autore: Maurizio Bono
Testata: La Repubblica
Data: 21 maggio 2011

Tornare sul luogo del delitto è rischioso. Per questo Massimo Carlotto deve aver aspettato tanto prima di rimettere in pista il suo personaggio peggiore e forse meglio riuscito, il "granbastardo" Giorgio Pellegrini che in Arrivederci amore, ciao (2001) scansava la galera al prezzo di tradimenti, omicidi, e ricca parcella al sordido avvocato Brianese. Si può essere ancora più noir? Sì, ma ci vogliono dieci anni, nei quali l'avvocato è diventato deputato, la 'ndrangheta ha messo radici nella seconda Repubblica meglio che nella prima e Pellegrini si è integrato del tutto, gestendo con pari abilità un giro di escort "sicure" (ogni sei mesi le cambia svendendole come schiave) e un localino a la page paravento di corruzione dove ogni piatto è chic, ogni vino dop e l'ultima novità «il latte di capra camosciata delle Alpi». Così il Nordest e l'Italia più sciagurati, che Carlotto finora aveva ritratto nei sette libri con protagonista l'Alligatore (a confronto di Pellegrini, un'educanda) diventano comprimari di una storia senza "buoni", neppure per caso. Dove l'allegro motivetto del titolo, Alla fine di un giorno noioso, suona allarmante come il carillon negli horror.