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Olimpiadi con delitto

Autore: Paolo Fallai
Testata: Corriere della Sera
Data: 11 luglio 2012

Il tempo per un atleta è una categoria dell'esistenza. Una variabile di significato, il metronomo chiamato a scandire ritmi che ignorano le ore per concentrarsi sui secondi, spesso sui centesimi. Per affinare questi lampi appena percettibili si investono anni di lavoro. Anche l'immagine di questo mondo a cronografia rovesciata rispetta regole altrimenti incomprensibili: anni di fatica e sacrificio sono immersi nel buio di un rapporto esclusivo tra l'atleta e la sua capacita di soffrire. Pochi attimi illuminano la prestazione, sempre davanti a un pubblico, talvolta, come nel caso delle Olimpiadi, di fronte ad una platea che sgomenta. Paolo Foschi lavora al Corriere della Sera da anni, conosciamo le sue passioni: la musica, lo sport, la letteratura. Di recente ha scelto di metterle insieme, cercando una sfida che le comprendesse tutte. Il suo primo romanzo, Delitto alle Olimpiadi (edizioni e/o, 169 pag. 14 euro) è la gara che ha scelto di correre. Lo trovate in libreria da oggi, a sedici giorni dalla cerimonia di apertura dei giochi di Londra, perché Paolo Foschi è un atleta e conosce le regole del tempo. Proprio tra Roma e Londra si svolge il cuore di questo giallo. Perché da mezzofondista quale è stato in gioventù ed è rimasto nel metabolismo, Foschi ha deciso di dare alla sua storia il carattere di un noir, drammatico, leggero e divertito. Che si costruisce lentamente, prende il suo ritmo alla fine del primo giro di pista ed esplode nella volata finale con alcuni colpi di scena. E sembra impossibile che tutto si risolva in due ore di lettura, il tempo di una maratona. Proprio come di fronte a una gara degli 800 metri quando non riesci proprio a comprendere la fatica degli atleti concentrata in quei due minuti scarsi che volano via come le loro falcate. Comincia tutto con un delitto, come si conviene. Ma non è un delitto qualsiasi. Sulla spiaggia di Ostia viene trovata uccisa Marinella Paris, ostacolista della nazionale italiana, promessa di un atletica azzurra con un passato importante e un presente avaro di possibili medaglie. Marinella viene uccisa a pochi giorni dalla partenza per Londra. Le indagini sulla sua morte sono affidate ad uno strano tipo di commissario, Igor Attila, ex pugile, anche lui olimpionico, famoso soprattutto per essere stato derubato dell'oro durante la finale ai giochi di Seul. Questo commissario, che va in giro portando sempre in tasca quell'argento, pesante come una grande occasione irrimediabilmente perduta, dirige una sorprendente sezione «crimini sportivi» della questura di Roma. Composta da un miscuglio di agenti ex atleti, ex farabutti, ex dopati, ex qualcosa, finiti non si sa come in questo ufficio dell'Esquilino a non combinare gran ché. Paolo Foschi è troppo esperto per fingere. I suoi riferimenti letterari alla grande tradizione della letteratura noir sono talmente espliciti che li dichiara a riga dieci: Maigret, Montalbano, Charitos. I caratteri del suo antieroe sono chiari: un amore finito male, una moto troppo veloce, l'ossessione per l'allenamento che serve a combattere l'età e i ricordi, la mortificazione della dieta, il tutto condito da una dose generosa di calvados (altra citazione). E poi la musica. È la musica il cronometro di Igor Attila, visto che i secondi su un ring o su una pista, lo hanno tradito più dell' amore. E sono i versi delle canzoni a scandire i suoi pensieri. Quello che si muove intorno a lui, tra Roma e Londra, è la realtà fatta di colleghi, superiori, burocrazia, magistrati, traffico, scandali, scoglionamento generale e doping, a «drogare» ogni singola intuizione. In una Roma speziata di coriandolo, cardamomo e paprika. Con un portiere dello stabile, che viene dallo Sri Lanka, si chiama Amil e indossa indifferentemente la maglia di Totti o quella di Klose a seconda di quale squadra romana abbia vinto l'ultimo derby. Perché lui, Amil, fa il tifo «per chi vince». Un po' come tutti quelli che si muovono intorno a Igor Attila, con molta meno ipocrisia. C'è più di una sorpresa nel finale del romanzo di Foschi, ma anche qualche annunciata conferma: troverà l'assassino di Marinella Paris, ma anche l'ennesima sconfitta. Quello che non troverà, e con lui, non riusciamo a trovare noi lettori, è una spiegazione almisteriosomotore che scandisce il tempo a tutti, atleti (pochi) e spettatori (quasi tutti) di una immensa e incomprensibile gara che giochiamo tutti i giorni. Delitto alle Olimpiadi di Paolo Foschi sarà presentato dalle edizioni e/o giovedì prossimo, 20 luglio, alle
21.45 al Museo di Roma in Trastevere (piazza Sant'Egidio 1B) nel programma del «Trastevere Noir Festival ». Con l'autore interverrà Antonio Parisi. Quel giorno all'apertura delle Olimpiadi mancherà solo una settimana: per noi atleti da divano, un veloce giro di pista. ©RIPRODUZION