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Ragazze, cappelli e Hitler. Una storia d’amore

Autore: Silvia Triverio
Testata: Lapantofoladigitale
Data: 3 ottobre 2012

Quando ho aperto l’ebook sono stata colpita dallo stile e dalla cura del file, che mi ha ridato il piacere ‘tipografico’ della lettura (e ne ho ampiamente scritto qui). Ma questo ebook è molto di più.
Una storia d’amore candida e sincera. Un punto di vista privato, umano, sull’orrore della guerra e dell’Olocausto.

Una storia vera di coraggio e determinazione. Un romanzo commuovente fino alle lacrime.


Trudi, una giovane donna ebrea che gestisce un atelier di cappelli nella sfarzosa e briosa Vienna degli anni Trenta, racconta in prima persona del suo amore per Walter, un fascinoso e ricco uomo d’affari. Purtroppo l’idillio non dura molto, Hitler invade l’Austria e l’antisemitismo si inasprisce sempre più. Trudi si appella a tutte le sue conoscenze e sfrutta ogni sua risorsa pur di salvare se stessa, il suo compagno e i suoi genitori. Ma non è una fiaba a lieto fine in cui l’amore tutto può sistemare. È la storia vera di una donna che ha lottato per amore, che ha saputo accettare con dignità l’odio e la guerra e ha avuto la fortuna di trovare persone dal cuore grande lungo il suo difficile cammino. Ed è una storia fatta di emozioni: l’amore indissolubile per il marito e i genitori quando il mondo attorno sta collassando, la paura di perdere i propri cari, la voglia di continuare a vivere anche in un mondo inghiottito dagli orrori della guerra, l’angoscia di uscire di casa e incontrare uno squadrone nazista, la fiducia negli amici veri, l’annichilimento di fronte all’odio… Emozioni esaltate dal contrasto con la scrittura candida, quasi ingenua, e che il lettore sente proprie e rendono tanto più reale e tangibile, perché umana e personale, l’orrore della Seconda Guerra Mondiale.

In una storia come questa, però, il lieto fine non può esistere, perché ogni pagina racchiude anche un destino diverso, quello dei milioni di persone che non sono scampate all’Olocausto, di cui non si è più saputo nulla.

Così, girando l’ultima pagina, quel che resta è una profonda tristezza, tanta voglia di piangere per il male che è stato fatto, per la lezione di rispetto e tolleranza che l’umanità non ha ancora imparato, per l’odio che ancora dilaga. Non poco per una libro che racchiude oltre agli orrori della guerra anche la frivolezza, l’eleganza, l’allegria e l’ottimismo di una modista viennese.