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Io, agente infiltrato tra thriller e realtà

Testata: Oggi
Data: 31 ottobre 2012

La vita in bilico di un uomo dello Stato infiltrato nel mondo del traffico internazionale di stupefacenti è al centro di Undercover. Niente è come sembra (Edizioni e/o, pagg. 224, 15 euro), avvincente romanzo d'azione e di emozioni. C'è il mondo criminale, ma anche l'amicizia, il contrasto tra le ragioni del cuore e quelle della legge. Ne è autore Roberto Riccardi, colonnello dei Carabinieri e giornalista, direttore della rivista Il Carabiniere, che per anni ha lavorato in Sicilia e Calabria e ha comandato la Sezione antidroga del Nucleo investigativo di Roma.

Che cosa racconta Undercover?
«È un giallo, con un mistero da svelare, la scomparsa di un agente impegnato nella lotta al narcotraffico. Lo sfondo è quello delle operazioni sotto copertura. Un tenente dei Carabinieri s'infiltra fra la 'ndrangheta e i suoi referenti messicani per intercettare un carico di cocaina colombiana».

Il romanzo esce per la nuova collana Sabot/Age, che raccoglie libri con storie aderenti alla realtà. Quanto c'è di reale in Undercover?
«C'è molto realismo nel racconto delle procedure investigative e dei fenomeni criminali. Inoltre è reale il travaglio psicologico degli agenti undercover (sotto copertura) che assumono anche per lunghi periodi un'identità che rovescia quella vera".

Nel libro ha trasferito anche delle esperienze personali?
«In parte sì, è inevitabile, alcuni passaggi s'ispirano a episodi di vita vissuta».