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Piazza Vittorio ascensori e civiltà

Autore: Marco Lodoli
Testata: La Repubblica - Roma
Data: 3 dicembre 2006

Un titolo azzeccato e una bella copertina sono già dei passi avanti per un romanzo, gli permettono almeno di incuriosire chi guarda smarrito la valanga di novità che frana ogni settimana sui banconi delle librerie. Certo, il titolo e l’immagine da solo non bastano, La ricerca del tempo perduto o Cent’anni di solitudine avrebbero un posto d’onore nella nostra biblioteca anche senza quelle intestazioni folgoranti: però forse non ci saremmo accordi del romanzo di Amara Lakhous se il titolo non ci avesse conquistato. “Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio” accende l’immaginazione, ci spinge all’acquisto e subito a leggere cosa diavolo mai è accaduto in quello stabile abitato da gente diversa, dentro quell’ascensore, pomo della discordia.

Le note di copertina citano Il pasticciaccio brutto di via Merulana e forse esagerano. Il romanzo dello scrittore algerino non arriva alle ginocchia del capolavoro di Gadda, però si fa leggere con piacere. Amara Lakhous vive a Roma dal 1995, è laureato in filosofia ad Algeri e in antropologia alla Sapienza, e da tempo sta lavorando a un saggio, “Il caso della prima generazione degli immigrati musulmani in Italia”, che si preannuncia interessante.

Nel frattempo ha scritto in italiano questo romanzetto agrodolce che ha vinto il premio Flaiano. Tutto ruota attorno alle indagini sull’omicidio di un brutto ceffo, il Gladiatore. Tanti fra i condomini hanno un’ipotesi da sviluppare: la bisbetica portiera napoletana, il professore milanese che odia i romani, il cuoco iraniano che non sopporta la pizza, la signora sola che vive per il suo cagnolino, il regista olandese che vuole girare un film su piazza Vittorio, la ragazza impegnata nel volontariato e, su tutti, Amedeo, esule algerino di grande cultura, amico di tutti e principale sospettato dell’omicidio.

Ma la vera protagonista in fondo è proprio la piazza, la sua vita intrecciata di mille vite, la sua confusa vitalità. Leggetelo, ne vale la pena. E una finestra nuova sulla nuova città.