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Undercover, di Roberto Riccardi

Autore: Mirko Giacchetti
Testata: Nerocafè
Data: 2 dicembre 2012

Un poliziotto infiltrato deve essere come Marlon Brando.
La capacità di recitare un ruolo deriva dal rischio che si corre a essere scoperti o dalla capacità di interpretarlo: infiltrato o attore? Ne Le Iene Mr. Orange è tutte e due le categorie ed è divertente confrontare la sua storia, raccontata attraverso un flashback, con quella che narra Eddie “il bello”; i dettagli fanno davvero la differenza e ogni storia che si rispetti, vera o finta che sia, ne ha sempre bisogno. Questo dovrebbero saperlo bene anche gli scrittori e i bugiardi. Se i primi inventano storie per illustrare il loro punto di vista sul mondo o intrattenere i lettori, i secondi lo fanno per ottenere un vantaggio personale con l’inganno. Rischiando la vita il poliziotto infiltrato si inserisce nelle maglie di un’organizzazione criminale, al fine di raccogliere prove o sabotarne la stessa esistenza, mentre l’attore interpreta un personaggio e ne riproduce la vita sullo scena riuscendo a “ingannare” gli spettatori sulla reale esistenza nel qui e ora o, se preferite, nella pellicola e nella proiezione cinematografica.
Dopo esserci chiariti le idee, cosa succede se confondiamo gli elementi? Cambierà il risultato?
Uno scrittore deve essere come un bugiardo.
Cosa ve ne sembra? Lo scrittore deve infiltrarsi nella realtà e modificarla, ingannando il lettore, facendogli credere nell’esistenza di qualcosa che non è mai accaduto. Non cambia che la finalità di un racconto o di un romanzo sia l’intrattenimento o una profonda riflessione… e non dimenticate: i dettagli rendono sempre vera una storia.
Memore della lezione di De Andrè, siccome non riesco a dare il cattivo esempio, mi limito a dare consigli.
Da poco in libreria è uscito Undercover. Niente è come sembra di Roberto Riccardi. La storia è incentrata attorno a Rocco Liguori e Nino Calabrò; due ragazzi cresciuti in un piccolo paese dell’Aspromonte che la vita ha spinto verso direzioni e su fronti diversi. Il primo è un agente infiltrato dell’antidroga, il secondo un esponente di spicco nello spaccio degli stupefacenti. Il confronto tra i due è complicato dalla presenza di sette tonnellate di cocaina, un’affascinante trafficante Colombiana, un generale messicano passato agli Zetas e la misteriosa scomparsa di un altro agente sotto copertura.
La storia si svolge oltre le linee nemiche, nel cuore dell’avversario, con tutta l’adrenalina di chi rischia la vita per uscirne vivo.

Undercover. Niente è come sembra, di Roberto Riccardi. E/O Edizioni, collana Sabot/Age. Pagine 224. € 16,00. In libreria.