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Tre personaggi in un guaio di coca

Autore: Vittoria Martinetto
Testata: Tuttolibri / La Stampa
Data: 16 febbraio 2013

Santiago Gamboa,scrittore colombiano che già al suo primo romanzo uscito a metà degli anni '90 era stato generosamente salutato da Vàzsquez Moltalbàn come degno successore di Garcìa Màrquez, è senz'altro un autore dalla lingua lussureggiante, ma i suoi temi non hanno nulla di magico, semmai di iperrealista. Ed è bene che sia così: di cattivi epigoni del grande Gabo ce n'erano già abbastanza. Del resto anche le ambientazioni di Gamboa, al suo sesto libro pubblicato in Italia, allargano gli orizzonti rispetto a quelli latinoamericani, non inventando nuove Macondo ma spostandosi nel concreto altrove, come la Gerusalemme del suo penultimo romanzo – Morte di un biografo – o la triangolazione tra la Colombia, l'India e la Thailandia di quest'ultimo.

Preghiere notturne (nella traduzione di Raul Schenardi) è una narrazione che scorre in modo quasi fluviale e l'incentivo a leggere febbrilmente è dato da un certo impianto investigativo. Ci sono verità nascoste il cui disvelamento viene rimandato nell'alternarsi di tre voci narranti, ognuna con la propria versione dei fatti: quella di Manuel, uno studente di filosofia colombiano che si trova in un carcere di Bangkok con l'accusa di traffico di droga, quella del console incaricato di tirarlo fuori di galera facendogli scontare la condanna in paria per evitargli la pena di morte, e quella di Juana, sorella di Manuel, apparentemente desaparecida da molto tempo, ma in realtà fuggita dal paese dopo essersi coinvolta con gli ambienti corrotti della politica e del narcotraffico. Rocambolesche saranno le vicende vissute dai due fratelli, nel tentativo reciproco di ritrovarsi e di proteggersi, quali emergeranno in flashback grazie all'appassionata mediazione del console che è uno scrittore dagli accenti e dalle idee molto simili a quelle di un certo Santiago Gamboa...