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Il ritorno di Mila, la vendicatrice

Autore: Francesca Visentin
Testata: Corriere del Veneto
Data: 22 marzo 2013

E se la discesa in campo della prima donna candidata premier in Italia scatenasse un'ondata di violenza e femminicidi cruenti? Ecco, quello sarebbe il momento giusto per l'entrata in scena di Mila, la guerriera dai dreadlock rossi. Bella, tosta, una furia che vendica soprusi e sopraffazioni contro le donne, senza pietà. Maschietti tremate, dove passa Mila resta solo una scia di sangue. E' pulp che più pulp non si può lo scenario della nuova storia di Mila, l'eroina creata dalla fantasia dello scrittore padovano Matteo Strukul. Regina Nera (E/O editore collezione Sabot/ age, 201 pagine, 16 euro), è il secondo capitolo della trilogia (il terzo è quasi ultimato), con cui Strukul ha creato un personaggio unico nella narrativa italiana, già paragonato a celebri precedenti, dalla cupa Lisbeth Salander della trilogia svedese Millenium di Stieg Larsson, alla letale «sposa» della saga di Kill Bill, a Nikita di Luc Besson. Tutti riferimenti femminili che Strukul riconosce come spunti ispiratori nella creazione di Mila. Ma la guerriera dalla chioma rossa e la katana facile, è molto di più: reagisce al suo passato di dolore seminando la morte tra la feccia della società, i violenti, i corrotti, chi uccide o tormenta le donne. E resta comunque una bellezza da copertina, più sexy di qualsiasi pupattola da tivù o rotocalco. Nella Regina Nera, sarà il cadavere di una donna a cui hanno strappato gli occhi, trovato tra la neve in un bosco dell'Alto Adige, a innescare il ritorno in scena della vendicatrice dai capelli rossi e il corpo mozzafiato. Dopo La ballata di Mila, primo volume della trilogia, ne ha fatta di strada la bella guerriera: è diventata l'eroina di una collana di fumetti Red Dread (che a settembre ha vinto il premio leone di Narnia come miglior fumetto seriale italiano), sta per sbarcare negli Stati Uniti e in Inghilterra e forse approderà pure al cinema. «Ho lavorato molto sul ritmo sincopato della narrazione - rivela Matteo Strukul -, la speranza è che sia un libro così avvincente che il lettore non riesca a staccarsene e lo finisca in tre ore. La molla che mi ha portato al personaggio di Mila è stata anche una sfida: creare un personaggio femminile che non esisteva. Una donna forte, anche se ferita, che riesce a rialzarsi e a reagire alla violenza». Scrive Fulvio Ervas, nella bella prefazione di Regina Nera: «Il corpo di Mila è scatto, agilità, potenza... è una tosta che si fa male, ma rimane con quella goccia di tenacia e quel chilo di energia sufficienti per pareggiare i conti». Dietro la katana di Mila e il mirino delle sue pistole, si riesce a sognare che esista veramente un'eroina invincibile capace di spazzare via i predatori delle donne, «i mille cretini del mondo ». Una vendicatrice così affascinante che sembra già pronta per il cinema. Scorrendo le pagine del libro di Strukul pare vederla combattere, soffrire, rialzarsi, indagare. E vincere. Ambientato per gran parte nel Veneto, tra Padova e Verona, il libro di Strukul, così come il precedente, racconta il territorio veneto, è carico di omaggi e citazioni a una terra e ai suoi prodotti. «Credo molto nel made in Veneto - sottolinea Strukul - e se il libro andrà anche all'estero sarà un modo efficace per fare conoscere la regione con le sue eccellenze. Nel prossimo romanzo, ad esempio, voglio inserire il Raboso, un vino da riscoprire». Scoperto come nuovo talento noir dallo scrittore padovano Massimo Carlotto, Matteo Strukul è co-fondatore del movimento letterario Sugarpulp, che promuove la «narrazione pulp ipercinetica e anfetaminica, che mescola il linguaggio cinematografico con i profumi di sangue e zucchero della Bassa Padana». Proprio Massimo Carlotto questa sera (ore 18) al centro Culturale San Gaetano di Padova, insieme all'autore e a Luca Crovi presenterà il libro Regina Nera. Nell storia, Mila si muove tra sette sataniche e band hard rock. «C'è molto del gotico tedesco in questo romanzo, da Schiller a Hoffman - fa notare Strukul - . E naturalmente la scrittura è influenzata dagli autori che più amo, come Joe Lansdale e Victor Gischler, che sono anche amici». In Regina Nera convivono, sapientemente dosati, pulp e denuncia sociale, il ritmo è frenetico, degno dello stile Sugarpulp. Non delude il nuovo capitolo della saga di Mila, eroina dalla forza dirompente, che aspetta solo di conquistare il cinema.