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È tornato il commissario Sanantonio

Autore: Giuseppe Previti
Testata: giuseppepreviti.it
Data: 24 maggio 2013

Negli anni Settanta esplose un fenomeno librario nel mondo del giallo, con l’uscita delle avventure del commissario Sanantonio. Autore di questa serie era Frédéric Dard
da sempre innamorato dell’hard-boiled di estrazione statunitense e quindi con il pallino di riprodurre un personaggio del genere all’interno dell’Europa. Nacque quindi
un poliziotto assai sboccato, molto attaccato alle sottane, non proprio ligio alle regole. Curiosa la storia del suo nome, sembra che il suo creatore abbia steso su un
tavolo una cartina degli Stati Uniti e abbia puntato a caso un dito, ne uscì appunto Sanantonio.
Certo se l’alfiere del giallo francese era Simenon con il suo Maigret, qui il salto era notevole. Ma Mondadori ebbe fiuto, in  un momento tra l’altro in cui la letteratura
gialla contava molti detrattori specie tra i critici letterari. Ma l’editore anziché portarlo in libreria lo distribuì in edicola, e ne uscirono quasi cento episodi tra il 1970 e
il 1978.
Comunque sia Simenon che Dard scrivevano gialli, non solo, ma entrambi come ambientazione scelsero Parigi. Naturalmente la Parigi di Dard era molto diversa, sempre
imbronciata come il suo cielo, umida, triste, poco accogliente. Per ricordo anche personale potrei dire che a noi venuti su a pane e …Maigret questo nuovo modo di
scrivere gialli ebbe un effetto abbastanza choccante, ma evidentemente ci fu anche chi apprezzò questo nuovo tipo di narrazione.
Se Simenon scrisse 76 episodi di Maigret, Dard arrivò a pubblicarne 15o. Un’altra cosa che li accomuna è che ad un certo punto della loro vita lasciarono la Francia, sembra
per opposizione al fisco francese, e andarono a vivere in Svizzera, da dove però continuarono ad ambientare le loro storie a Parigi.
Questa volta è la casa editrice e/o a riproporre tutto Sanantonio, una serie monumentale, scritta da Dard tra il 1949 e il 2000, anno della sua morte.
Sono tutte storie surreali. con un stile di scrittura assai vario, ricco di giochi di parole, di invenzioni, di doppisensi. Anche il cinema si era appropriato di Sanantonio
(il bel Sanà) e ne aveva affidato il ruolo a Jean Paul Belmondo, che spesso ritroveremo nelle copertine dei romanzi in uscita. Sanatonio aveva una spalla, il pantagruelico
Bérurier.
Il fatto che Sanà fosse un donnaiolo e un  libertino fece sì che in Italia una parte dei suoi romanzi fosse distribuita con Playboy.
Ma a Dard e al suo protagonista, dallo stile scanzonato e anticonvenzionale, non è che la morale interessasse molto, lui badava ai fatti.