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Frédérick Dard - Per stavolta don Antonio

Autore: Cecilia Lavopa
Testata: Contornidinoir
Data: 22 luglio 2013

Il commissario Sanantonio è un personaggio assolutamente fuori dalle righe, che dialoga con i lettori, definendoli talmente limitati che nella vostra zucca deve esserci un punto interrogativo grande come una lampada a stelo. Tremendamente sensibile, ama ciò che è bello, dal chiaro di luna di Werther fino a Babbo Natale, passando per le girl di Tabarin.

Incaricato dal maggiore Parkings dell'Intelligence Service di andare a La Panne, un angolo della costa belga - un tantino meno allegro del penitenziario di Sing Sing - e prendere contatti con Camille Slaak, presso la taverna Il Gabbiano. Ma trova l'uomo rattrappito contro la parete del frigorifero di legno alla quale rimane inchiodato grazie alla spada che gli attraversa il petto.
Il tempo di rendersi conto che deve scappare da quel luogo prima di essere accusato di omicidio, che una donna si avvicina nell'oscurità - ha un profumo che farebbe ballare lo swing a un convento di frati - chiedendogli se ha da accendere. Il tempo di trovare qualcosa da dirle per agganciarla, che questa sparisce lasciandogli una piccola macchina fotografica in tasca a sua insaputa.

E' così che comincia il primo romanzo divertente e dissacrante di Frédérick Dard - sotto lo pseudonimo di Sanantonio - dopo il quale seguiranno Nespole come se piovesse e Obitorio per signore, seguendo lo stesso ordine di uscita voluto dall'autore.
Il genere è assolutamente innovativo e associa il racconto di un periodo storico tragico - era il 1943 - nel quale da un lato c'erano i "fritz" impegnati a costruire il Vallo Atlantico e seminare il terrore fra i cittadini belgi, dall'altro un commissario strampalato che, a colpi di frasi che strappano continui sorrisi durante la lettura, veste i panni dell'eroe simpatico perché, come dice lui, l'eroe simpatico non muore mai.
Frédérick Dard riesce a sposare perfettamente il dramma e la commedia e dà voce a un personaggio sopra le righe, boccaccesco e vanitoso, dongiovanni e invincibile.
Un modo non convenzionale di raccontare un giallo (percepito come noir), senza avvolgere il romanzo da quel velo nebbioso e cupo tipico degli autori di quel periodo - quali ad esempio Simenon, scrittore al quale venne paragonato Dard - rendendolo atipico e decretandone il successo, tanto che Sanantonio scrisse oltre centocinquanta episodi tra il 1949 e il 2001.

Presumo che la traduzione non sia stata di facile esecuzione, essendoci molte digressioni e locuzioni in argot (equivalente francese dello slang), quindi "chapeau" a Bruno Just Lazzari, il quale ha saputo mantenere lo stile unico e originale di Sanantonio. Il risultato è un testo armonico e molto divertente. Un esempio: I nostri rapporti si sono sempre limitati al lavoro. Abbiamo l’uno per l’altro la stessa simpatia che ha un cubetto di ghiaccio per un braciere. Ma, a un capo, queste cose non si possono dire.

E' solo l'inizio e sono sicura che avrò parecchie sorprese dalle prossime letture!
Consigliato.