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Elena Ferrante torna in libreria con il terzo capitolo dell'Amica geniale

Autore: Vincenzo Mazzaccaro
Testata: SoloLibri.net
Data: 23 novembre 2013

Gli estimatori di Elena Ferrante sapranno che è arrivato l’ultimo conclusivo libro della storia di Elena e di Lina, detta Lila. Dal 6 novembre 2013 è infatti in libreria "Storia di chi fugge e di chi resta" (E/O, 2013), il nuovo romanzo di Elena Ferrante e terzo volume dell’Amica Geniale.

Abbiamo già due bellissime recensioni dei primi libri:

L’amica geniale
Storia del nuovo cognome.
La figura di Elena Ferrante è misteriosa, si accavallano ipotesi e nomi, ma la scrittrice non replica, restando nel suo fascinoso silenzio. La scrittura magmatica e bellissima di questa scrittrice è come il Vesuvio: erutta pian piano, poi ha delle scosse, in attesa di una lava incandescente (Elisabetta Bolondi nella recensione dei due primi libri parla di scrittura "densa").

Abbiamo lasciato Lila sposata con Stefano a sedici anni e gli studi matti e disperatissimi dell’amica Elena Greco, che racconta la storia. "Storia di chi fugge e di chi resta" è il romanzo della maturità, in cui entrambe le protagoniste sono diventate donne adulte.

Elena Greco si è laureata alla Normale di Pisa, vive a Firenze, ha lasciato Franco ed è fidanzata con Pietro Airota, che proviene da una famiglia intellettuale e alto borghese, con la madre, Adele, che lavora in una casa editrice milanese. I due si sposano con rito civile e hanno due figlie, non battezzate, causando la rabbia della madre della donna. Elena scrive un libro che ha un formidabile successo, anche per le pagine che dedica alla molestie sessuali che aveva subìto nell’isola di Capri, da parte del padre di Nino Sarratore, amante di Lila per un lungo periodo. Elena è colta, elegante, pensa al rione di Napoli con struggimento e rancore e sembra che voglia vivere bene anche per l’amica Lila, che ama in modo assoluto, ma anche ambivalente, con tracce di invidia e risentimento.

Lila ha abbandonato il marito ed è andata a vivere con il figlio Gennaro a San Giovanni Teduccio, Napoli, in compagnia di Enzo, che studia i calcolatori elettronici. Fa l’operaia in un’industria di salami e mortadelle a Napoli, si iscrive al sindacato per avere delle condizioni migliori di lavoro, tra cattiverie dei colleghi e vessazioni da parte dei capi, che cercano di abusare di lei. Siamo agli inizi degli anni Settanta, tra lotte operaie e rivolta degli studenti dopo il maggio francese del 1968. La miseria di Lila, dopo la fine del suo matrimonio, è palpabile. Vive in una casa tugurio insieme al figlio Gennaro, alienata da tutti, soprattutto dalla sua famiglia di origine che l’accusa di aver gettato al vento la sua vita.

Tra Lenuccia e Lila scorre sempre un’amicizia straordinaria, anche se le donne si vedranno pochissimo. Ogni tanto Elena scendeva a Napoli al rione e stava con Lila che la incoraggiava a vivere una vita bellissima anche per lei, ma dopo il matrimonio e le bambine sente l’amica geniale solo via telefono. Nel privato Elena è infelice con il marito, razionale e noioso: Pietro non è né un libertino, né un grande amatore, ma solo uno che sta bene nella sua biblioteca per preparare le sue lezioni di latino che tiene all’Università di Firenze. La donna soffre la tiepidezza del marito, la sua gentilezza fastidiosa, la totale assenza di sensualità. Il successo del libro va scemando e la signora Greco si ritrova incastrata nel matrimonio, nell’educazione delle bambine, accontentandosi solo di preparare cene ad amici che vivono col mito di Mondo Operaio, che preparano attentati a imprenditori e a fascisti di qualsiasi risma. Lila, invece, trova un’ottima sistemazione insieme al compagno Enzo, grazie all’attenzione di Michele Solara, esponente della camorra, che ha sempre avuto per la donna una attenzione particolare. Entrambe le donne navigano a vista nei nervosi e aggressivi anni Settanta.

Ci sarà un quarto libro? Noi della Ferrante non ci annoiamo mai.