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Storia di chi fugge e di chi resta / Elena Ferrante

Testata: Lo sciame inquieto
Data: 18 dicembre 2013

Quando ho finito di leggere questo terzo volume, convinta che quella della Ferrante fosse una trilogia, mi è venuto il panico e non ho potuto fare a meno di pensare: Ditemi che questo non è l’ultimo romanzo della serie!! Ditemi che “Elena Ferrante” ha cambiato idea e ha deciso che in tre volumi la storia di Lila ed Elena non ci poteva stare!!

E lo dico innanzitutto perché come sempre accade per le storie che ci accompagnano a lungo e ci entrano nel cuore è dura vivere senza queste due bellissime figure femminili, non sapere cosa è successo dopo, non accompagnarle fino alla fine nel loro percorso umano.

In secondo luogo lo dico perché questo terzo volume ha chiaramente la struttura di un romanzo di mezzo, cosicché io che mi aspettavo di vedere chiudere il cerchio apertosi quando ne L'amica geniale il figlio di Lila, Gennaro, ormai grande, sta cercando la madre scomparsa e telefona a Elena sono rimasta spiazzata nel non trovare alcuna risposta.

In questo volume mi è un po' mancata Lila, colei che, dopo un centinaio di pagine da un inizio un po’ in sordina, arriva ad illuminare la scena, a sparigliare le carte, a portare la sua personalità dirompente sul palcoscenico della vita di Elena.

Siamo negli anni Settanta, un periodo confuso, in cui le vite individuali finiscono inevitabilmente con lo scontrarsi con le tensioni del mondo circostante. Ed è quanto accade a Elena e Lila, sebbene il rumore del mondo a volte si avverta di più, altre volte di meno, quando le due sono ripiegate sulla propria esistenza.

Certamente si avverte nella storia, nonché nella scrittura, qualche ripetizione, qualche monotonia, il ripetersi dei meccanismi già conosciuti nei romanzi precedenti. Ma è quello che ci accade con gli amici e con le persone a cui vogliamo bene, di riconoscerne le idiosincrasie e le dinamiche interiori, quelle che per quanto si possa crescere e cambiare restano là a segnare quello che siamo e da dove veniamo.

Al centro di questa terza parte della storia di Lila ed Elena in qualche modo c’è di meno il loro rapporto personale, o meglio tale rapporto è mediato da quello che ciascuna di loro ha con le proprie origini, la prima riassorbita nel quartiere sebbene con tutt’altra consapevolezza, la seconda fisicamente sempre più distante ma senza avere del tutto compiuto il suo percorso individuale verso una personalità autonoma e indipendente.

In realtà, come sempre, questo è ciò che appare dalle parole di Elena, visto che tutta la realtà viene filtrata attraverso i suoi occhi e letta attraverso le sue interpretazioni. E così Lila resta un personaggio mitico verso il quale la fascinazione di Elena e la nostra non potrà mai venir meno, mentre Elena ci appare fragile, incompiuta come ognuno di noi si sente.

Comunque per fortuna è in arrivo il quarto e, a questo punto, ultimo volume della serie che racconta di Elena e Lila dagli anni Ottanta a oggi. Così potrò soddisfare la curiosità e l’ansia di sapere cosa ne sarà di Elena che ha fatto una scelta sicuramente densa di conseguenze, qual è il destino del suo nuovo libro, cosa c'è nel futuro di Lila e che ruolo avrà Nino in tutto questo.