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Chantel Acevedo - Meraviglie lontane

Autore: Martina Midolo
Testata: La Bottega di Hamlin
Data: 12 giugno 2014

Cominciare la lettura di Meraviglie lontane di Chantel Acevedo, pubblicato in Italia da  Edizioni E/O, è come immettersi in un dedalo inestricabile di avventure e prodigi, storia e leggenda, occasioni mancate e cause perdute. È perdersi in un mondo lontano, in un tempo remoto. È ripercorrere la storia cubana fino agli anni ’60, è familiarizzare con vicende umane insieme alla protagonista del romanzo, María Serena.   In un paesino cubano in preda alla furia distruttrice di un uragano tropicale, María Serena, ormai avanti negli anni, racconta la sua storia ad un piccolo uditorio di donne rifugiatesi, insieme a lei, in un luogo all’asciutto per scampare al tifone. Forte della sua esperienza di lectora in una fabbrica di sigari, srotola immagini, luoghi e persone dalla sua memoria, come un rapsodo navigato. María Serena riporta episodi e accoglie generosamente a sua volta i ricordi delle altre compagne di sventura, che intervengono e commentano. Resta lei il punto focale della narrazione: costruisce l’impalcatura di un racconto, denso e imprevedibile, che coinvolge la sua vita e prima ancora quella di sua madre, Lulu, una donna radiosa di una bellezza provocante e di un’intelligenza acuta, orgogliosamente patriottica. María Serena racconta in breve l’infanzia dei genitori a l’Avana, il loro matrimonio  e le scelte di vita all’insegna di un amore altalenante e contraddittorio. Ricorda la sua infanzia in una locanda a Viñales e la prigionia del padre, divenuto un ribelle violento e spregiudicato, il legame viscerale con la madre. Evoca ribellioni e fughe, battaglie logoranti e solidarietà, povertà e speranza. Amore, tenerezza e sogni convivono nella stessa pagina con odio, tradimenti e campi di concentramento, come due volti di un Giano bifronte sfacciatamente crudele.   Meraviglie lontane è un romanzo in cui gli spiragli di bellezza aperti a forza dai protagonisti cozzano con la mannaia della Storia, che cala implacabile a mietere vittime e solitudine: María Serena e Lulu sono in fondo due sconfitte, costrette a cedere pezzi della loro vita per una causa, quella della libertà del popolo cubano dall’oppressore spagnolo, che dona loro soltanto macerie. A metà tra un romanzo realista diGabriel Garcia Marquez e uno di Isabel Allende, Chantel Acevedo scolpisce su carta personaggi umanamente fragili e instancabilmente combattivi, paesaggi assolati e villaggi sperduti. Inserisce storie dentro storie con una descrizione incisiva, ai limiti del minimalismo. María Serena fa inorridire per la crudezza di alcune descrizioni e insieme sorprende e commuove; Lulu affascina con la forza del suo carisma. Vale la pena di raccontare i loro ricordi, le loro meraviglie lontane.