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Sonno

Autore: Alessandra Anzivino
Testata: MilanoNera web press
Data: 15 ottobre 2008

Profumo di noir in questo bel romanzo di Roberto Tiraboschi.
Un noir metallico, privo di inseguimenti mozzafiato e morti spettacolari, affollato invece di figure eteree, spettri e ossessioni.
La vedovanza del tranquillo professor Morganti, da tutti descritto come un bonaccione studioso, si rivela un incubo ossessionante.
Al normale senso di vuoto creato dall’ improvvisa scomparsa della giovane moglie Eleonora si accompagna un senso di colpa che si aggrava col passare dei giorni, ingigantito da una veglia innaturale.
La bestia, ovvero l’insonnia ostinata nel quale precipita, trasforma la sua vita in una via crucis di visioni angosciose che mettono a serio rischio il suo proverbiale equilibrio.
La cornice dei fatti si presta alla lugubre discesa agli inferi di Morganti, una casa ai limiti di un ex manicomio dove esercitava il padre del protagonista e una domestica ex paziente della struttura.


Il ritmo della storia è sostenuto, la parte più interessante del romanzo è senza dubbio quella centrale dove l’autore si sofferma in una bella e interessante disanima dei disturbi del sonno che possono trasformare le vite di chiunque di noi. Parasonnia violenta, ovvero compiere atti delittuosi in un contesto di trance, un sonnambulismo molesto che porta ad azioni estreme contro chiunque si trovi sulla strada della persona colpita dal disturbo. Oppressione spettrale, un incontro nel sogno con entità sentinella che avvertono di un pericolo di morte imminente e poi la narcolessia che disturba e ossessiona la spalla femminile e indagatrice del nostro professore.
Questa galleria di casi clinici è raggruppata in un ospedale del sonno dove Morganti decide di ricoverarsi per cercare di fare chiarezza sul suo stato di ostinata angoscia, per trovare una via d’uscita al mistero che avvolge la morte della moglie che stava per renderlo padre.
Gli inquirenti chiudono presto il caso, si è trattato di una tragica fatalità, l’unico a non rassegnarsi alla verità ufficiale è il fratello di Eleonora, legato con morbosità alla memoria della sorella.
Il placido professore è ormai in balia delle sue ossessioni, comincia così un lungo e doloroso monologo interiore che lo porterà a ridiscutere in termini assoluti la sua natura, affrontando un capovolgimento di ruoli che lo vedrà come maggiore indiziato nella morte della moglie.


Romanzo pronto e confezionato per passare alle sale cinematografiche in un baleno, suddiviso in visioni forti, senza molta cura nelle descrizioni, ricco di dialoghi e confronti tra personaggi.
Si può forse eccepire su qualche passaggio di trama un pò disinvolto che narra angosce tutte terrene curate con aneliti all’ultraterreno non sempre verosimili.
Tuttavia tutta l’atmosfera è onirica, e avrà una sicura presa sul lettore che ama esorcizzare la morte e l’inevitabile terribile distacco che essa procura con un “reincontro” futuro, per lavare ogni colpa residua, anche solo il fatto di non essersi detti abbastanza quanto ci si amava nella vita vera.