Login
Facebook
Twitter
Instagram
Newsletter

Ritratto ironico dell’università indiana

Autore: Rita Bugliosi
Testata: Almanacco della scienza
Data: 10 dicembre 2008

Hari, Alok e Ryan, i protagonisti di Un misero 18, sono tre studenti dell’Indian Institute of Tecchnology (Iit) uno dei più prestigiosi college del mondo: uscire dall’Iit con un’alta votazione vuol dire avere un lavoro assicurato nell’industria o nell’informatica. I tre amici però sono tutt’altro che ‘secchioni’, appartengono invece alla categoria dei cosiddetti ‘cinquepuntisti’, allievi che non riescono ad arrivare al sei. I loro sforzi più che allo studio sono rivolti alla ricerca dei metodi più efficaci per ridurre al minimo la fatica e per sottrarsi alle pressioni psicologiche esercitate dai severi docenti. E’ con questo obiettivo che danno vita al progetto Cd, Cooperare per dominare, il cui nucleo centrale è costituito dalla suddivisione degli impegni: ciascuno deve seguire solo alcune lezioni e passare agli altri due compagni i relativi appunti e compiti. Tutto sembra filare alla perfezione fino a quando decidono di rubare i test della prova conclusiva. Opera del trentaquattrenne Chetan Bhagat, scrittore cult in India, incoronato dal New York Times come ‘l’autore di lingua inglese più venduto nella storia dell’India’, il romanzo ha uno stile leggero, ma tutt’altro che superficiale, riuscendo a fornire un ritratto efficace e ironico dei giovani indiani contemporanei sospesi tra tradizione e modernità, tra ambizione e divertimento. E fornendo inoltre uno spaccato realistico degli atenei indiani proiettati verso la privatizzazione, vere macchine di tortura per gli studenti, spinti a una competizione sempre maggiore e a una tensione che sempre più spesso li spinge al suicidio.