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Confessioni di uno spammer

Autore: Alex Pietrogiacomi
Testata: Il Mucchio selvaggio
Data: 8 aprile 2015

Da: sonosempreio72@gmail.com
Oggetto: Questo non è uno spam
Scusate se vi disturbo con questa mail. Per assicurarvi che non è uno spam potete scorrerla velocemente: non ci sono link o numeri di telefono, controllate. Non contiene neanche allegati, quindi non dovete temere virus o cose del genere. Leggendola vi accorgerete che non faccio proposte di alcun genere, non vi suggerisco di comprare nulla né di andare da nessuna parte. Vi chiedo solo due minuti di attenzione. E il vostro perdono, se possibile.
Comincia da qui il romanzo di Morici che riesce a creare una nuova specie e sto prendendo spunto dalle intuizioni di Gianfranco Franchi di romanzo epistolare, fatta di irrealtà telematica, nuovo linguaggio e nuove attitudini, in cui si riversano goliardia, marketing e rapporti umani. La storia è molto semplice: uno spammer italiano, che lavora a Londra, si stanca del suo lavoro, soprattutto perché nauseato da alcune richieste che gli vengono fatte e allora sequestra l’HD del capo, la sua mailing list e comincia a riparare ai suoi errori spiegando in una lettera quello che è successo e scusandosi. Peccato che da qui in poi si apra un ginepraio di mono-missive, dove l’io narrante è alle prese con risposte dei destinatari, vita on line e off line, un rapporto sentimentale totalizzante e frustrante, detrattori e supporters del nostro e un flusso narrativo/cognitivo su carta che comunque ci riporta alla mente schermi di computer e smartphone. Morici è molto bravo a far sentire questa similitudine concreta tra pagina e pixel, e attraverso uno stile brioso, ammiccante, sornione e grottesco, porta il lettore dalla sua, se lo rende molto amico. Come in uno spam ben fatto riduce lo spazio tra il vero e il falso, intrappolandolo. Un’operazione decisamente pop, che però trasuda umanità cifra stilistica dell’autore romano in un gioco tra il serio e il faceto, la solitudine e la sopravvivenza.