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Amanti a Beirut l'Islam e la libertà

Autore: Marco Lodoli
Testata: La Repubblica - Almanacco dei Libri
Data: 6 maggio 2006

C' è poco da fare: il mondo islamico è ormai in cima alla lista delle nostre nuove attenzioni. Un misto di preoccupazione, curiosità, fatale attrazione ci spinge a occuparci di una cultura che, fino a qualche anno fa, risolvevamo con un viaggetto alla Salvatores in Marocco. Ciò che era esotismo vacanziero, ora è diventato un interesse quasi spasmodico. Così si spiega il grande successo de Il cacciatore di aquiloni, o gli ottimi risultati di Salam, Maman il bel romanzo scritto in italiano da Hamid Ziarati, ingegnere iraniano esule nel nostro paese.

Ma vogliamo saperne sempre di più, vogliamo capire meglio chi sono, come vivono, cosa pensano i musulmani nostri dirimpettai mediterranei, e quelli più lontani, e quelli che abitano nella casa accanto alla nostra. Una sera qualsiasi a Beirut, di Sélim Nassib, è un altro libro prezioso, quindici racconti che aprono finestre nel nostro muro. Nassib è libanese, ma vive a Parigi e scrive in francese. Nonostante il titolo, il libro non si occupa solo del caos di Beirut, ma spazia dal conflitto tra il popolo saharawi e l' esercito marocchino alla prima guerra del Golfo, da un diluvio che distrugge case di fango in Egitto all' eterna crisi palestinese. E ha molto da raccontare sull' onda crescente dell' integralismo islamico e sulla sua dura intransigenza.

"Primo amore", il racconto più bello, è la storia di un vedovo settantenne che si è fatto un' amante giovane e non si vergogna di appendere le sue mutandine rosse al filo del bucato. Lo scandalo è grande, i figli del vecchio sono atterriti, sanno che quelle mutande oggi sventolano come una impossibile bandiera di libertà in un mondo sempre più intollerante. Lo stile è svelto, non perde tempo in giravolte inutili, in poche pagine disegna un paesaggio e un problema spesso tragico.

Abbiamo bisogno di molti libri così, che senza paura ci facciano sentire la bellezza e l' angoscia di una cultura che non possiamo più permetterci di ignorare.