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Traffico di minori e sparatorie Il noir di Strukul in un Delta pop

Autore: Giuliano Ramazzina
Testata: Il Resto del Carlino
Data: 28 aprile 2015

Da Rossellini a Tarantino. Due maestri del cinema. E in mezzo c'è il talento di Matteo Strukul scrittore consacrato di noir, inventore di Mila, donna killer estrema sufficientemente maligna per difendere i deboli contro il male. Perché dopo aver letto il suo 'Cucciolo d'uomo' (e/o edizioni, pagine 192, euro 16), secondo episodio della saga della cacciatrice di taglie dai capelli rossi armata di spada e pistola, una domanda s'innesca in bilico tra passato e presente: c'entra qualcosa il partigiano che galleggia cadavere sul Po in 'Paisà' di Rossellini, con le gesta della sanguinaria giustiziera che stavolta è alle prese con un traffico di minori organizzato da una banda di criminali. C'entra, aristotelicamente. Il tempo è diverso, l'azione anche, ma la connessione che annulla i riferimenti spazio-temporali è il luogo, cioè il Delta del Po coi suoi paesaggi, gli sfondi, i colori e le atmosfere opache, inquietanti e nebbiose, che rimandano al sangue e alla violenza. Una location che sarebbe piaciuta al regista Sam Peckimpah. E poi che differenza c'è tra il crimine nazifascista che minaccia la libertà dell'uomo e stermina chi per quella libertà si è battuto sfidando la morte e il crimine delle bande che infestano il Nordest, organizzazioni ciniche e spietate, assetate di denaro, che trafficano in tutto dalla droga, alle armi, agli organi umani, fino a cavalcare il business dei migranti, dei viaggi della speranza che finiscono in fondo al mare, un altro genocidio dopo quello degli ebrei nei campi di sterminio, spesso con la complicità interessata della politica corrotta. Una mafia globale che per crudeltà e spietatezza diventa un'estensione moderna e globalizzata della barbaria nazista, ricaldandone ideologia e metodi, tra follia e deriva capitalistica. NEl libro di Strukul questa terribile mafia globale, specializzata in prostituzione minorile con epicentro del traffico tra le provincie di Padova e Venezia, agisce per neutralizzare un bambino nigeriano Akim, finito in un losco giro, super testimone di un processo che minaccia di svelare il disegno della banda che ha tolto la voce al bambino. Mila, paladina di giustizia, scende in campo pronta anche a farsi uccidere per difendere il "cucciolo", mescolando sentimenti femminei d'affetto a durezza androgina, un mix esplosivo che Strukul maneggia genialmente al punto da far dire al prefatore Victor Gischler, maestro americano di new hard boiled che le gesta di Mila vi azzannano alla giugulare, definizione fiammeggiante dove l'estremo si fonde all'ultramoderno.
Lo scrittore padovano vi accompagna in un viaggio ai margini della notte criminale, parafrasando Céline, popolato di avvocati corrotti, scienziati deliranti, stregoni e trucidi banditi, miscelando intrighi e sparatorie con coinvolgenti colpi di scena. Emerge su tutto lei, l'assassina perfetta come una tempesta. «E il Delta del Po. 6 ore prima, il delta del Po e un vecchio casone ... il fiume dondola stanco sotto il mormorio della notte. La Romea è annegata nell'umido autunno. I camion che ne popolano i chilometri sono mostri di metallo che lampeggiano i riflessi giallo bruno dei fari stanchi»·