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Le adozioni illegali e le mafie, nel nuovo libro di Matteo Strukul

Autore: Marilù Oliva
Testata: Huffington Post
Data: 3 maggio 2015

C'è un traffico illegale di minori, poco controllabile perché formato da tasselli sparsi geograficamente e da gangli criminali che si piegano alle logiche globali. Un affare colossale che ha per oggetto bambini da far adottare e coinvolge mafia nigeriana e mafia russa, ma anche mala locale del nord-est. Il problema è che la molteplicità degli attori rende tale traffico particolarmente ineffabile. Certo, parliamo di narrariva, ma questo è un libro che poggia su una salda documentazione e la cui trama ruota attorno a un tipo di sfruttamento reale, che sta prendendo piede in Italia in maniera pervasiva e surrettizia: "Cucciolo d'uomo. La promessa di Mila" terza avventura della saga di Mila ideata da Matteo Strukul.

Padovano con una formazione storica (ricordiamo "La giostra dei fiori spezzati", uscito l'anno scorso per Mondandori), Strukul fa la spola tra l'Italia e Berlino e intrattiene legami di amicizia con scrittori d'oltreoceano, tra cui Victor Gischler e Joe Lansdale. Questo respiro internazionale si avverte leggendo il romanzo, così come trapela la sua passione per il cinema e le serie televisive. A partire dall'adrenalinica scena d'inizio, che si svolge nel covo di un racket nigeriano e che potrebbe venire ripresa in una serie come "Banshee" o "Sons of anarchy". Lì Mila fa scintille con i suoi proiettili calibro .45 e riesce a liberare Akim, un bambino senza voce: eppure lui avrebbe molto da dire, perché ne ha viste di tutti i colori. Tra i due si crea un legame particolare - madre/figlio, fratellino/sorella maggiore - e non a caso, dal momento che gli affetti e le famiglie di entrambi sono stati consumati da un background doloroso. Inevitabile, dunque, che in Mila scatti un istinto fortissimo di protezione, ma le cose vengono complicate da un tradimento.

Nella BHEG, l'organizzazione cui la protagonista fa parte, c'è qualcuno che trama contro e quel qualcuno va scovato. Traditore potrebbe essere Joch Unterberger, il capo, l'uomo che ha in mano il controllo della sicurezza europea e che è legato a Mila da un rapporto di stima e affetto? O il mastodontico Black Bear? O lo scozzese Bratach na h-Alba, un metro e novanta di muscoli e un savoire faire che incanta? O chi altri, tra gli agenti di Joch, guerrieri infaticabili addestrati ad uccidere? Crimine, azione, combattimenti, sentimenti - dai più puri ai più contrastati - si alternano in questo straordinario romanzo che meriterebbe di essere trasposto in film da un regista come Quentin Tarantino. E poi, finalmente Mila, si sveste della sua antica durezza e ci mostra quanto sia bella, anche se insidiosa, la nostra humanitas.

http://www.huffingtonpost.it/marilu-oliva/adozioni-illegali-mafie-nuovo-libro-matteo-strukul_b_7173954.html?utm_hp_ref=italia-culture