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La Giulia 1300 e altri miracoli di Fabio Bartolomei [recensione libro]

Autore: Francesca
Testata: La contorsionista di parole
Data: 5 maggio 2015

Ci sono autori di cui senti parlare spesso, benissimo tra l'altro. Te li consigliano più persone contemporaneamente e tu che hai la passione per la narrativa italiana ti riprometti - prima o poi - di leggerli. Inoltre da qualche mese è uscito anche il film tratto dal suddetto romanzo. Non sono ancora riuscita a vederlo. Lo farò presto. Torniamo a noi...

La storia ruota attorno a quattro protagonisti: Diego, venditore di automobili, insoddisfatto cronico, si avvicina al padre quando ormai è troppo tardi per recuperare; Claudio ha fatto fallire la storica impresa di famiglia, divorziato, non sa vivere senza guardare le sue edizioni quotidiane del tg, è il più ingenuo e sprovveduto del gruppo, dall'animo sensibile; Sergio, temerario e coraggioso e infine Fausto che vende orologi scadenti in un canale televisivo. A un certo punto decidono di abbandonare le vecchie abitudini e comprano un casale insieme con l'intenzione di trasformarlo in un agriturismo. A lavori avviati però si scontrano con una dura realtà, chiamata camorra, che li porta a prendere delle decisioni drastiche, univoche e a fin di bene. Al limite fra il paradosso e la gag.

Quarantenni delusi e disillusi da quello che c'è in mezzo o intorno alla vita in generale e insinua la consapevolezza che non siamo altro che il totale dei nostri successi o insuccessi. Che per salvarsi dallo stallo esistenziale, se tutto gira tranne te, lo devi costruire, ricostruire, arredare, rifinire mattoncino per mattoncino, immerso nel verde, con chi è mosso dallo stesso desiderio di rivalsa. In questo caso c'è - anche - una giulia verde che ogni tanto s'inceppa e fa miracoli, unita a tanta voglia di non arrendersi mai. Un mix vincente e quasi magico. Ritrovarsi dentro, insieme a loro, catapultati nella storia, mentre cercano di dare una forma concreta alla speranza, che svanisce, poi ritorna incessante, smuove qualcosa, compresa la determinazione, la paura di non riuscirci e lo sconforto ovviamente. E infine l'urgenza di rendersi utili, l'ansia di trovare posto, farsi spazio continuamente, insistentemente, fastidiosamente. Una sensazione che richiede dunque una giusta dose di sdrammatizzazione.

Bartolomei riesce molto bene nell'intento... Con una leggerezza tale che, nonostante tu sia un soggetto ancora in fase di costruzione, proprio come i personaggi che animano la storia, sentirti pesante non è ammesso, almeno qui. Basta sapersi ricominciare (ciò lo ha detto un'altra scrittrice, ma il messaggio di fondo, è lo stesso).


http://francescast84.blogspot.it/2015/05/la-giulia-1300-e-altri-miracoli-di.html