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Ninfee nere di Michel Bussi

Autore: Micol Borzatta
Testata: Liberi di scrivere
Data: 13 giugno 2016
URL: https://liberidiscrivereblog.wordpress.com/2016/06/11/ninfee-nere-michel-bussi-eo-2016-a-cura-di-micol-borzatta/

Siamo in Normandia, per la precisione a Giverny, il paese natio di Claude Monet, dove tutt’ora c’è la sua casa con il suo enorme giardino e il laghetto di ninfee, le stesse ninfee che negli ultimi 27 anni Monet ha dipinto concentrandosi solo su di loro.

Ed è proprio sul ruscello artificiale che Monet aveva fatto costruire per mantenere lo stagno delle ninfee che viene ritrovato il cadavere di Jérôme Morval, un famoso chirurgo oftalmologo. Viene chiamato a investigare Laurenç Sérénac, che si trova a dover combattere con l’omertà degli abitanti del paese e con il sentimento che gli cresce nel petto, aumentando sempre più, per la moglie del principale sospettato.

Con l’aiuto di Sylvio Bérnavides inizieranno a interrogare tutti e a consultare sempre più esperti di vari settori per seguire le tre tracce che sembrano collegate all’omicidio: un bambino di undici anni misterioso, i quadri Ninfee di cui era ossessionato Morval e le varie amanti di Morval.

Un giallo che esula dai classici gialli, raccontato per buona parte in terza persona, dagli occhi di una vecchina di ottanta anni, un po’ acida, che si muove per il paese come un topolino nero invisibile, che osserva tutto ma che non viene mai vista da nessuno, per poi passare in terza persona e raccontare le vicende dell’ispettore, della moglie del sospettato che altri non è che la maestra del paese, e di una bambina di undici anni, della quale saremo sempre a conoscenza dei pensieri raccontati direttamente dalla mente di lei.

Fin dall’inizio la vecchina fa capire di sapere tutta la verità, ma anche se è a conoscenza della totalità dei fatti, le informazioni vengono date con il contagocce, lasciando così il lettore in un perenne stato di attesa e curiosità che gli impedisce di interrompere la lettura, quel dico ma non dico che a volte è quasi snervante, ma che Bussi sa dosare a meraviglia senza mai esagerare.

Un connubio tra realtà e fantasia che rapisce in una magnifica lettura tra paesaggi magici, impressionisti francesi e un’ossessione che viene scambiata per amore.

Un romanzo che sa catturare, affascinare e coinvolgere nel modo più totale e completo.