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Più lettura, meno ricette. Librolandia metta pepe sulle pagine del cibo

Autore: Luca Iaccarino
Testata: La Repubblica Torino
Data: 23 novembre 2016

(...) Lo show televisivo ci ha abituato a pensare il cibo come food, come gastronomia, entertainment, estetica, piacere. Tutte cose buone e giuste. Ma quel che mangiamo e diamo da mangiare agli altri è molto di più: è potere e sottomissione, è amore materno e odio spietato, è trionfo e autodistruzione, è nascita e morte. Siamo così abituati a guardare il finger-food che non vediamo più la super-moon, che scintilla in cielo opalescente e misteriosa.

La cosa sarebbe sotto gli occhi di tutti, se solo alzassimo lo sguardo. Basta entrare in libreria e rompere l'incantesimo che attira noi golosi verso la sezione ricettari per posarsi sulla narrativa. E scoprire, per esempio, due romanzi belli e disturbanti appena usciti. Il primo è il pluricitato e pluripremiato "La vegetariana" dell'autrice sud-coreana Han Kang (Adelphi}, racconto onirico d'una donna che dopo un sogno sanguinoso decide di rinunciare alla carne per poi desiderare di cambiar natura essa stessa, per diventare albero immobile. Il secondo è il più segreto "Il cuoco" (e/o) dell'ancor più nascosto autore Harry Kressing (uno pseudonimo di attribuzione incerta}, storia d'un servo che andando al servizio d'una famiglia agiata la manipolerà attraverso i cibi somministrati, facendo ingrassare uno e dimagrire l'altro, sottomettendo questo e annichilendo l'altro.

Ne "La vegetariana" il cibo - e la rinuncia ad esso - è cupio dissolvi e annullamento di sé; ne "Il cuoco" è potere e controllo.

Solo due esempi, recentissimi, di come la posta in gioco non sia il diametro del coppa pasta o la posizione della ( stramaledetta) fogliolina di sarsèt. Senza rinnegare l'amato Bottura e l'agognato "assaggino", vogliamo quello ma pure questo. Si sa: a noi ingordi non basta • mai. Quello che verrà sembra un Salone - per necessità e per virtù - coraggioso. Mettesse un po' di pepe anche nella ricetta dell'area dedicata al cibo, il piatto diventerebbe assai più intrigante. Bon appétit.