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I conti col Novecento

Autore: Andrea Tarabbia
Testata: Books in Italy
Data: 21 ottobre 2016
URL: http://www.booksinitaly.it/it/ingrandimenti/i-conti-col-novecento/

Questo articolo vuole essere una piccola rassegna su un fenomeno che mi pare accomuni alcuni dei titoli più interessanti usciti recentemente nelle librerie italiane: vale a dire la tendenza – se di vera e propria tendenza si può parlare – a fare finalmente i conti narrativamente con il nostro Novecento. La Storia d’Italia, insomma, ripercorsa attraverso storie più o meno grandi, utilizzando personaggi a volte reali e a volte di finzione che, grazie a qualche stratagemma narrativo, attraversano il secolo e vivono in prima persona le due guerre mondiali, il fascismo, il boom economico, gli anni Settanta. E così via. Non mi pare che sia esistita, nella letteratura italiana precedente agli esempi che fornirò, una vocazione tanto enciclopedica: ci sono stati dei tentativi, anche meritevoli, di costruire il “grande romanzo italiano”, ma si è trattato di casi isolati. Solo nell’ultimo mese, invece, i romanzi che sono anche una cronaca di un secolo pubblicati nel nostro Paese sono due. Forse, ora che il Novecento è finito da un pezzo, i tempi sono davvero maturi non solo per analizzarlo, ma anche per osservarlo dall’alto e raccontarlo.

Le cento vite di Nemesio di Marco Rossari (e/o, 2016) racconta invece di un padre e di un figlio: Nemesio, il padre, grande pittore colpito da un ictus il giorno della festa per il suo centesimo compleanno; Nemesio (detto Nemo), il figlio, trent’anni vissuti all’ombra del grande genitore e della sua indifferenza – che fa di tutto per non fare niente e stare il più possibile lontano dall’ombra paterna. La malattia del padre, però, muove qualcosa: di notte, mentre Nemesio giace in un letto d’ospedale, Nemo ne sogna la vita in ordine cronologico. Ed è una vita pazzesca, esemplare: ragazzo del ’99, Nemesio attraversa due guerre, fa la guerra di Spagna, conosce i futuristi, Lombroso, le grandi avanguardie, la cortina di ferro. Il Novecento gli capita: si trova ovunque sia accaduto qualcosa di grande nel corso del secolo, lo vive sulla propria pelle, lo attraversa. È egli stesso l’incarnazione del secolo di cui è stato una delle vette artistiche. Così, con una lingua brillante, comica (sono rari i libri comici in cui si racconta il Novecento), Rossari s’inventa un altro modo di guardare al secolo breve e, soprattutto, di mettervi in scena l’Italia e gli italiani.