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I consigli degli amici

Testata: Fahrenheit 451 Piacenza
Data: 1 gennaio 2017
URL: https://fahrenheit451piacenza.com/2016/12/31/i-consigli-degli-amici/

CHI: Silvia Signaroldi

COSA: Fabio Bartolomei “La Grazia del Demolitore”

COME/DOVE: a casa

QUANDO: appena possibile

PERCHE’: ho scoperto l’autore con uno strepitoso “We are family”, e poi l’ho seguito al cinema con “Noi e la Giulia”, e questo è proprio un altro bel dizionario di emozioni in accurato stile naif, per chi vive coi piedi non troppo sulla terra.

Più ne leggo e più mi piace, mi conquista parola per parola, in un’atmosfera che ti fa sentire abbracciata da tutto l’affetto che si può mettere nelle pagine di un libro.

Descrive la cecità come se i ciechi fossimo noi lettori, per farci immaginare odori, scene di film, sensazioni tattili, paura e fiducia.

La scrittura mi sembra ancor più precisa ed elegante dei precedenti suoi libri, leggera come un soffio di aria fresca e profumata, ma accuratissima nella scelta dei termini e nelle descrizioni linearmente articolate.

I personaggi come al solito sono irreali e strampalati ma veri ed emozionanti, con Davide e i suoi amici che sembrano bambocci viziati ma capaci di ideali ed utopie, con una figura materna che sembra lontana e trasognata ma se ne esce con imperturbabili slanci di affetto attento e sicuro.

Sono incommensurabili le scene del ballo di Davide e Ursula, nell’innocente perversione di una convivenza per lei inconsapevole e che lui vive da candido voyeur della sua vita imparando che della vita bisogna gustarsene ogni minimo dettaglio.

Tra tutti i protagonisti chi ne esce peggio è il padre, un “cattivo” che ha metabolizzato i rimorsi e ha imparato a convivere con i suoi incubi.

Mentre Ursula, la protagonista cieca, ha la grazia di muovere intorno a sé una storia surreale in cui tutti, dai protagonisti ai lettori, imparano a vedere meglio intanto che il suo orizzonte si allarga sempre più mano a mano che gli ostacoli le vengono appianati e rimossi: è come se ci indicasse la strada per renderci fiduciosamente la vita più semplice.

E finisce, come tutti i suoi libri, che non finisce: perché è sì una favola ma è proprio come la vita, e quindi continua…