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Carrino, il fato oltre il genere. Carrino, il fato oltre il genere

Autore: Mirella Armiero
Testata: Corriere del Mezzogiorno
Data: 18 marzo 2017
URL: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/arte_e_cultura/17_marzo_18/carrino-fato-oltre-genere-1f197b6c-0be6-11e7-9e94-5b5025eea548.shtml

La forza di Luigi Romolo Carrino è tutta nella sua lingua senza fronzoli eppure espressiva, dotata a tratti di intenso lirismo che però non gli impedisce di raccontare in maniera assai realistica il mondo delle «paranze» di ragazzini con cui la letteratura dei nostri giorni sta iniziando a fare i conti, da Saviano in poi. Quello che nello scrittore di Gomorra è più dichiarato, in Carrino diventa allusivo, sfuggente, problematico. Ancor più che in altri narratori, nel suo nuovo romanzo «Alcuni avranno il mio perdono» (edizioni e/o collana Sabot/Age) la linea di demarcazione tra bene e male è sfumata, si tratta di una zona grigia in cui capita di transitare se non si sono fatte scelte definitive. Non ci sono solo buoni (pochi) e cattivi (molti), piuttosto ci sono ruoli che a volte si impadroniscono delle vite umane come un fato crudele e implacabile, diretto discendente da quello della tragedia greca. Per questo il mondo camorristico di Carrino sembra alla fine più imparentato con quello del film «Luna rossa» di Antonio Capuano (del 2001) che non con la Gomorra letteraria più recente. La trama in realtà ha una sua impalcatura shakespeariana, con un Romeo e una Giulietta alle prese con le proprie famiglie di camorra, due clan in guerra fratricida da anni. La storia d’amore è tenera e convincente, ma dallo sfondo risalta ben presto in primo piano la figura terribile e affascinante di Maria Sole Simonetti, detta Vient’ ‘e terra, che porta dove passa scompiglio e distruzione. L’avevamo già conosciuta in una precedente prova di Carrino e qui la donna boss non delude le nostre aspettative. È aspra e spietata ma anche immensamente fragile quando si tratta del figlio Antonio, che ha inutilmente cercato di tenere lontano dalla sua vita e dal suo «lavoro». Ma, appunto, il destino rimescola le carte e nemmeno Vient’ ‘e terra sarà capace di evitarne le conseguenze. Riuscito sul piano linguistico ed espressivo e convincente nel disegno di trama e personaggi, il romanzo di Carrino ci riconcilia con un genere che sta ormai pagando il prezzo dell’eccesso di emulazione, diventando troppo spesso semplice maniera. Stavolta si tratta di letteratura.