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Il pericolo è lo scrittore

Autore: Mario Fortunato
Testata: L'Espresso
Data: 11 marzo 2018

Credo che fosse Iosif Brodskij, poeta Nobel nel 1987, a sostenere che un tiranno è la versione primitiva di un computer. A quanto pare, in Turchia, il modello in vigore - Recep Tayyp Erdogan - è di tipo classico, e in piena efficenza. In anni recenti, riscuoteva l'apprezzamento di Berlusconi e, con qualche distinguo, anche di Putin che in fatto di tirannia è un'autorità indiscussa. Del resto, benché molti media lo abbiano dimenticato, c'è un sistema infallibile per riconoscere un tiranno: basta dare un'occhiata alla popolazione carceraria del suo Paese. Se gli intellettuali, i giornalisti, gli scrittori sono in numero superiore ai ladri e agli assassini, il vecchio computer è al lavoro.

In queste settimane, a Istanbul l'attività del modello su nominato sta toccando vertici di attivismo. Dopo il fallito golpe del luglio 2016, ci sono stati migliaia di arresti un po' in tutti i settori, dalla magistratura alla scuola. Adesso tocca agli scrittori: Ahmet Altan (1950), uno dei più noti narratori della Turchia contemporanea, già in galera da oltre un nano e mezzo si è visto condannato all'ergastolo (con qualche extra di contorno) sulla sola base di aver espresso liberamente le proprie opinioni di cittadino, al termine di un processo farsa. Ora il lettore italiano ha due compiti davanti a sé: intanto leggere i libri di Altan. Per esempio "Ritratto dell'atto di accusa come pornografia giudiziaria" (e/o, trad. Silvia Castoldi, pp. 61, in ebook) o il bel romanzo "L'amore è come la ferita di una spada" (che uscirà fra un paio di mesi sempre da e/o, traduzione di Giampiero Bellingeri e Paola Ragazzi, pp. 370), primo tassello del "Quartetto ottomano", sontuosa saga che esplora la crisi e il crollo dell'Impero. Dopo avere terminato le opere di questo scrittore notevole e infelice, il suddetto lettore è chiamato a un altro imperativo civile: cancellare le prossime vacanze in Turchia e boicottare i prodotti che vengono da lì.

Certo, appelli e articoli come questo non serviranno a migliorare le condizioni del prigioniero Ahmet Altan. Tuttavia leggendo i suoi libri, si farà strada il bisogno di comprare un computer nuovo.