Bentrovati amici lettori!
Ultima settimana per questo freddo marzo e ultime recensioni!
Oggi parliamo di Reincarnation Blues di Michael Poore edito Edizioni E\O.
Un romanzo surreale che vede come protagonista un’anima di nome Milo che pur essendosi reincarnato 9995 volte non ha ancora raggiunto la perfezione.
Un uomo circondato sempre da donne da cui non apprende la bellezza della conoscenza emotiva.
Vediamo così il suo rapporto con la Morte, affettuosamente chiamata Suzie, con Nonna e Mamma e con se stesso.
Viaggiamo così tra i continenti e le epoche scoprendo che un atto puro altruismo è sul confine del puro egoismo.
Un libro che ho amato: divertente, irriverente, filosofico, profondo e che costringe in qualche modo a riflettere.
Uno stile leggero, ma non superficiale che racconta con semplicità e naturalezza delle tematiche che spesso vengono trattate con pesantezza. È una corsa contro il tempo alla scoperta di quello che realmente si prova e si vorrebbe per il resto della propria esistenza. Il bisogno di capirsi che non viene da dentro noi stessi, ma che prima o poi la vita (o le vite) ci obbliga ad affrontare per capire veramente cosa, o meglio chi, determina la nostra felicità.
Una storia che trattiene alla pagina e che al contrario di Lincoln del Bardo (di cui vi lascio qui la recensione) non mi lascia dubbi nel volerlo consigliare a chiunque perchè il post morte non è idealizzato o lasciato al caso, bensì è costruito sulle azioni commesse nelle nostre vite. Sicuramente due romanzi basati su due filosofie diverse, ma in comune hanno l’importanza degli affetti per una vita felice e completa.
Come ho già detto lo consiglio a tutti, perchè pur trattando tematiche di un certo spessore non appesantisce il lettore e perchè davvero in alcuni momenti è talmente irriverente da far ridere e allo stesso tempo riflettere.