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Non fidatevi di Annie

Autore: Caterina Soffici
Testata: Vanity Fair
Data: 31 agosto 2010

Quando chiuderete l'ultima pagina, dovrete per forza tornare all'inizio. E rileggerete per vedere se la prima volta avevate capito male. Invece avevate letto benissimo e vi stupirete ancora di più che una scrittrice esordiente abbia potuto creare un libro così perfetto nel suo genere. li romanzo di Jenn Ashworth, ventottenne inglese di Preston, è stato definito in patria e negli Stati Uniti «un esordio impressionante». Ma questo conterebbe poco, visto il numero crescente di esordi fulminanti. La differenza è che Un certo tipo di intimità (Edizioni e/o) è una storia complessa e semplice, che vi metterà di fronte a domande profonde sulla natura umana e suUa vita. È possibile conoscere fino in fondo una persona? Che cosa sappiamo davvero di Annie, la protagonista, oltre al falto che è una grassona (obesa di terzo grado, per la precisione), un po' timida, insicura, complessata per l'aspetto fisico, ossessionata dall'apparenza e dalle buone maniere. apparentemente single e compulsiva consultatrice di manuali di autostima e di comportamento per donne sole (da L'autostima della donna emancipata a Il gioco degli appuntamenti: come essere sicure che lui fàccia sul serio)? Quando Annie si trasferisce con il suo gatto Mister Tips nella nuova casa in un quartiere residenziale, sembra una normale trentenne volenterosa solo di rifarsi una vita. Iniziando dal vicino di casa Neil, di cui Annie si innamora dal primo momento, credendo di essere ricambiata. Purtroppo lui è felicemente accoppiato con una modeUa diciannovenne. E fin qui la storia sarebbe di una tale banalità che non varrebbe neppure la pena oltrepassare pagina 20. Ma piano piano la narrazione si dipana, e si scoprono tante cose. Un passato che riemerge, un marito e una figlia scomparsi, un 'infanzia da non raccontare, una serie di avvenimenti che lasciano il lettore sempre più perplesso. Inizierete a chiedervi: ma quella che abbiamo di fronte è una tenera e indifesa ragazza in cerca di amore o una paranoica, sociopatica e dissociata, mentitrice compulsiva? Che cosa si cela dietro un'apparente normalità? Come in ogni romanzo che si meriti questo nome, i livelli di lettura son o molteplici e si toccano vari temi: la solitudine, la vita di coppia, la materni tà, la diversità, la doppiezza dei comportamenti umani. «Cosa speravo? Di trovare la stessa cosa che vogliono tutti: un'interazione più soddisfacente. con un altro essere umano». Ecco, un certo tipo di intimità, qualcosa che strappi due persone dalla solitudine dell'esistenza. Forse è questa la chiave di lettura. Forse è per questo che Annie ha incontrato così tanti uomini attraverso la rivista erotica per grassi Abundance? Forse è per questo che ascolta cosa succede nella casa di fianco con l'orecchio appoggiato alla parete? Ma forse no, e c'è ben altro, fino a un imprevedibile finale. Fiato sospeso fino all'ultima scena, con molta ironia e qualche spruzzata. noir. Per completare il quadro basti sapere che l'autrice ha un blog dal titolo premonitore Every Day I Lie A Litte More («Ogni giorno dico qualche bugia», vincitore di vari premi letterari e sul quale si trovano anche le scene tagliate), che prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura faceva la libraia in una prigione, che ha una figba, che i suoi libri preferiti sono Anna Karenina, Moby Dick e Madame Bovary. Che le sue.prime storie le ha scritte quando aveva sei anni e già allora considerava il lieto fine una robetta da ingenui.