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La delicata armonia dei sentimenti

Autore: Erminio Fischetti
Testata: Fuori le Mura
Data: 13 dicembre 2010

È il titolo stesso di questo libro che racchiude il suo senso intimo e il significato più recondito: la delicatezza. Il giovane autore francese, David Foenkinos, racconta con sensibilità e sentimento la vicenda tanto drammatica quanto universale di Nathalie, che incontra in François l’amore della sua vita, la completezza della sua intera esistenza. Ma dopo pochi anni di matrimonio una domenica pomeriggio in un attimo di distrazione quella felicità le sarà strappata con forza. Nulla può più dare alla bella Nathalie piacere o gioia; così la donna si tuffa come un automa nella vita lavorativa fino a quando sul suo cammino non si presenterà Markus, un timido e impacciato collega che saprà riportarla alla vita e alla ricerca di quella “delicatezza” perduta.

Foenkinos scrive bene una storia priva di elementi narrativi originali la cui unica possibilità di riuscita è contenuta nell’approccio stilistico, che fondamentalmente si rivela denso e sintetico. Per quanto la delicatezza rappresentata dall’uomo di cui la donna si è innamorata trascenda anche all’interno del libro stesso – la vera chiave del successo è contenuta proprio in una  forma linguistica semplice e diretta – è alla volgarità dell’essere umano che l’autore fa riferimento riuscendo a compiere il lavoro di scrittura più interessante, in quanto delinea con sottile ironia il personaggio di Charles, il capufficio di Nathalie, che rappresenta la pochezza morale e la meschinità affettiva dell’uomo medio insensibile, scortese, insolente, incapace di creare una vera armonia di sentimenti con le altre persone. Su questo personaggio entrano in gioco, ad un certo punto, anche gli elementi di una comicità un po’ farsesca, che si trascina nell’intero romanzo. Ed è sul contrasto con quest’uomo e ciò che prende in esame che la figura dello svedese Markus risulta ancora più forte, caratterizzata, sensibile, ammirevole, ma neanche troppo perfetta da risultare poco credibile.

L’autore, così, mette in risalto la violenza comportamentale della società odierna raccontando di sentimenti che appaiono fuori moda e scomparsi nel complesso bagaglio delle emozioni: la delicatezza sta appunto nella comprensione, nell’interpretazione dei sentimenti altrui, nella pazienza con la quale è necessario capirli per poi afferrarli con sicurezza e prendersene cura. Cionondimeno, il romanzo di Foenkinos non è avulso da alcune ingenuità di scrittura e dalle trappole di un sentimentalismo facilone: infatti, alcuni passaggi della vicenda, alcune scelte di luoghi e situazioni scivolano nei cliché di un romanticismo dolciastro che ben poco si armonizza con una delicatezza interiore, confondendo così il sentimentalismo con i sentimenti, due cose perfettamente distanti ed estranee fra loro. Altresì, però, nel testo gli elementi degli affetti e la caratterizzazione della vita quotidiana riescono bene a fondersi trovando una precisa chiave di lettura ideologica; nonostante i primi appaiano qua e là troppo estetizzanti scollando a volte con i secondi, la visione atemporale dell’intimità dei protagonisti permette al testo di trovare la sua circolarità narrativa e la sua funzione – a volte irritantemente educativa, ma efficace e necessaria – di un romanzo la cui delicatezza è contenuta nel suo tono squisitamente francese.