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La signora del martedì di Massimo Carlotto

Autore: Maria Anna Patti
Testata: Casalettori
Data: 29 gennaio 2020
URL: https://casalettori.com/2020/01/29/la-signora-del-martedi-massimo-carlotto-edizioni-e-o/

“… e siamo noi a far bella la luna
Con la nostra vita
Coperta di stracci e di sassi di vetro.”

L’esergo di “La signora del martedì”, pubblicato da “edizioni e/o, è prefigurazione dello scenario che sta per aprirsi.

Massimo Carlotto ancora una volta riesce a sbalordire non solo per l’originalità della trama.

Sovverte con maestria i canoni del poliziesco e invertendo la rotta ci invita a riflettere sulla casualità.

Tre personaggi studiati con cura prima di essere proposti al lettore: un attore porno, un travestito e una ex prostituta.

Segnati da una società che li vuole ai margini raccontano l’oggi senza pietismi.

Si percepisce l’indagine psicologica accurata, la scelta del substrato, la tensione emotiva.

Di ognuno abbiamo una prima rivelazione modulata sull’apparire e solo nello svolgimento della narrazione ne conosciamo l’intima natura, i pensieri, le lacerazioni.

Un gioco che solo un Maestro della scrittura sa reggere: tenere in equibrio presente e passato, essere e mostrare.

“La vera tragedia è essere obbligato alla banalità.”

È proprio la resistenza ad una esistenza scontata anche a costo di pagare prezzi altissimi che rende vivi i protagonisti.

Si muovono con la leggerezza di chi conta sulle proprie forze, si aggrappano a piccoli sogni mentre il fuori prova a calpestarne i desideri.

E l’amore con tutte le sfumature possibili, il concedersi in un intreccio di sensualità e passione, nella libertà.

E il tempo che passa, inesorabile, straziante vischioso nemico da affrontare a viso aperto.

E i segreti bisbigliati come macigni pronti a schiacciare.

E i colori e i sapori di un distillato che ferma l’istante in un lungo abbandono dei sensi.

E l’amicizia che si fa complicità comprimendo gli spigoli e le asperità.

Un romanzo che al quotidiano stentato dei media regala una lezione, invitando a cercare sempre le ragioni delle scelte.

È vero: “una vita può contenere diverse esistenze se si è capaci di inventarle. E una fiaba è la più bella delle invenzioni.”