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Chi ha paura di Pulcinella? di Massimo Torre

Autore: Fiamma Satta
Testata: Gazzetta dello Sport
Data: 10 ottobre 2014

Ho letto questo noir alla fine di agosto, appena è uscito, e ho pensato: finalmente un super eroe italiano; quando ne faranno un film?; argomento perfetto per un fumetto; bella l’idea degli abitanti della Sanità, il quartiere di Napoli dove si svolge la storia raccontata, che per protestare contro la violenza della Compagneria, il clan camorristico che domina la zona, indossano tutti la maschera di Pulcinella. Per questo, recentemente, sono rimasta strabiliata quando ho visto le immagini dei cortei contro la BCE (Banca Centrale Europea)  a Napoli, con i manifestanti con la maschera di Pulcinella sul viso. Una coincidenza? Non so.Massimo Torre è stato bravissimo a intercettare un “desiderio” e a dargli una forma, per il momento letteraria, perché Pulcinella è sempre stata una figura di riferimento, non solo a Napoli, e non solo per la Commedia dell’Arte. Il personaggio, nato all’inizio del Seicento dalla fantasia di un comico ispirato da Puccio D’Aniello, un contadino di Acerra, si è sviluppato con i grandi attori che via via lo hanno interpretato tra cuiEduardo De Filippo che volle inaugurare il suo Teatro San Ferdinando nel 1954 proprio con una commedia di Antonio Petito, altro grandissimo interprete di Pulcinella, nella quale fu Eduardo stesso a rivestire il ruolo.Se Pulcinella è stato dominato nei secoli dalla fame e dal desiderio di inventare strategie e stratagemmi per riuscire a mangiare, quello di Massimo Torre ha invece “fame di giustizia”. E nel Rione Sanità, completamente assoggettato ai camorristi della Compagneria, gente potente e prepotente, viziosa e violenta abituata a provocare paura, la giustizia è scomparsa. Pulcinella diventa così un vendicatore mascherato, un giustiziere dall’identità nascosta a tutti ma non al lettore,un super-eroe che non deriva i suoi poteri dalla chimica o dalla magia dell’universo, come molti di quelli americani. Le sue capacità sono, infatti, completamente umane: intelligenza, agilità mentale e fisica, inventiva, creatività, forza fisica e forza d’animo indirizzati al Bene. Ed è con tali caratteristiche, unite alla sua connaturata verve comica, che Pulcinella riesce a scovare i capi e gli sgherri del clan, sfidarli, ridicolizzarli e farli infuriare. Ma Pulcinella è anche capace, come ogni uomo con la U maiuscola, di controllare le sue emozioni e i suoi sentimenti: si innamora della bellissima Rosa Bellella, una ragazza intenzionata a vendicare la morte del padre, e vuole salvarla dalle mire dei camorristi ma non le rivela la sua identità. Il lettore, invece, scopre già nelle primissime pagine che sotto la maschera si nasconde Puccio D’Aniello un misterioso tuttofare della Sanità, anzi un “tuttajo” che sa riparare ogni cosa, computer, sveglie, motorini, lavatrici. Il nome e il mestiere di questo affascinante personaggio sono emblematici: da una parte ci conducono all’origine storica della maschera di Pulcinella dall’altra ben sottolineano che tutto si può aggiustare. Connotazione, questa, che introduce non solo alla speranza che il Bene debba e possa trionfare, ma al concetto di abbattimento del consumismo, spesso alla base di comportamenti criminali. Una maschera, il Bene e il Male che si fronteggiano, l’amore, la curiosità tutta femminile di scoprire l’identità dell’amato, i labirinti sotterranei dove l’eroe si nasconde, le fughe, gli inseguimenti, i congegni, tutto rimanda ad altri eroi mascherati da Il fantasma dell’opera a L’Uomo mascherato, aDiabolik. E questo libro è un esempio di come la Cultura non possa essere divisa in Alta o Bassa, serie A o serie B, ma sia piuttosto un’esperienza che si nutre di esperienze e suggestioni diverse, dalla Commedia dell’Arte e dalla Storia del Teatro Italiano, ai fumetti, i video giochi, i film noir e i grandi romanzi avventurosi. Avvincente!