«Le storie di Kashimada Maki raccontano la vita in tutta la sua singolarità». The Times Literary Supplement
«Eccezionale». The Spectator
«Un romanzo etereo». Vogue (UK)
«Intrigante». Kirkus Reviews
«Incantevole». The Guardian
Taichi è stato costretto a smettere di lavorare dieci anni fa e da allora lui e sua moglie Natsuko sopravvivono grazie allo stipendio part-time di quest’ultima. Natsuko, tuttavia, è una donna abituata alla sofferenza. Il fratello e la madre hanno dilapidato il patrimonio di famiglia approfittandosi di lei per anni, incapaci di accettare la loro nuova condizione sociale. Un giorno Natsuko legge l’annuncio di una spa e riconosce quello che un tempo era stato l’hotel di lusso dove il nonno aveva portato sua mamma da piccola. Nonostante i costi, decide di andarci con il marito infermo, ma il soggiorno innesca una serie di ricordi legati alla difficile storia della sua famiglia, pensieri dolorosi che rievocano alcuni fantasmi del passato ma che si rivelano infine liberatori e le permettono di riconciliarsi con Taichi.
Ispirato al classico di Jun’ichirō Tanizaki Neve sottile, Novantanove baci è il secondo racconto del libro che ritrae con uno stile toccante e poetico la vita di quattro sorelle che abitano nello shitamachi di Tōkyō. La storia, narrata da Nanako, la minore delle sorelle, è intrisa di una delicata carica erotica e presenta una vivida descrizione delle persone che abitano nel loro quartiere: pure, nobili d’animo e orgogliose.
Kashimada Maki
Kashimada Maki è nata a Tōkyō nel 1976. Si appassiona fin dal liceo alla letteratura. Nel 1998, mentre studia letteratura francese all’Università Shirayuri, si aggiudica il premio Bungei con il lavoro d’esordio Nihiki (Due cuccioli). Nel 2005 vince il premio Mishima con 6000 do no ai (Amore a seimila gradi), nel 2007 il premio Noma per scrittori emergenti con Pikarudī no sando (Picardia terza) e nel 2012 il prestigioso premio Akutagawa proprio con Viaggio nella terra dei morti: una “triplice corona” che prima di lei si era accaparrata unicamente Shōno Yoriko.