Italia, Anni ‘70, due bande di tombaroli si scontrano per il primato nel traffico miliardario di antichità etrusche che dalla Maremma viaggiano fino alla California, destinate alle collezioni di mezzo mondo.
Un uomo può rivivere e cambiare il suo passato attraverso il gusto. Grazie a questo superpotere riesce a dare nuove direzioni alla sua esistenza, generando mondi paralleli in cui tutto muta e si trasforma.
Quando dal più trascurabile degli eventi riemerge un passato ingombrante, resta una domanda nel cuore: cosa si prova a scoprire di aver vissuto da sempre all’oscuro di sé?
Di fronte all’orrore di un fatto di cronaca tutti si chiedono cosa l’abbia generato, cosa sia successo prima. Nessuno si chiede invece cosa succede dopo, e cosa possa ancora generare quell’orrore a cui pensavamo di essere sopravvissuti.
Con una lingua piena di venature dialettali, ma classica e allo stesso tempo straordinariamente letteraria, Sacha Naspini crea una storia potentissima, un’epopea del margine che si fa universale.
Romanzo e autobiografia si intrecciano in questa storia che ha il potere di rievocare i sentimenti intensi e contraddittori dell’adolescenza e il delicato passaggio all’età adulta.
Tra riletture di fatti lontani nel tempo e vecchi rancori si scoprono gli abissi di amori perduti, occasioni mancate, svelamenti difficili da digerire in tarda età. Finché risuonerà feroce una domanda: come è scoprire di aver vissuto all’oscuro di sé?
I Cariolanti è un romanzo di deformazione. Tredici fotografie di un’Italia gotica, rurale, notturna. Tredici istantanee della vita di un uomo nato da un buco nel bosco. Questa è la sua storia.