Carlotto riprende la storia della sua peggior canaglia
Autore: Francesca Frediani
Testata: D / La Repubblica delle Donne
Data: 7 maggio 2011
Sono passati 10 anni. Il Veneto è in mano ai Padanos, soffocato dalla crisi e dall'abbraccio politica-mafia: sicari russi, spacciatori, politici corrotti. Ma Giorgio Pellegrini, titolare del ristorante alla moda La Nena e fornitore di escort di Sante Brianese, l'avvocato che gli aveva fatto avere la riabilitazione in Arrivederci amore, ciao, è ancora il più cattivo di tutti: «Uno nato per fottere il prossimo», spiega Massimo Carlotto. «Una metafora perfetta della criminalità di oggi: uno che non bada a equilibri, è feroce con tutto e tutti e non ha rispetto per nulla, nemmeno per la salute dei cittadini. Penso alle sofisticazioni alimentari, ai crimini ambientali: puro saccheggio. Quello d'una volta almeno badava a non entrare in conflitto con il territorio».
Nel tempo trascorso Brianese è diventato onorevole...
«La carriera riflette i nessi sempre più stretti tra criminalità e politica, delinquenza organizzata, impresa e finanza del "sistema Italia"».
Come mai solo ora il seguito?
«Sono stati anni di cambiamento profondo. Dalla favoletta della locomotiva dell'economia il Nord Est ha avuto un brusco risveglio: ora è un territorio profondamente innervato dal crimine, anche in quanto terra di confine con l'est Europa. Proprio oggi, mentre parliamo, sui quotidiani veneti campeggia la notizia dell'arresto di una cosca della camorra, che attraverso l'usura incorporava le aziende in crisi».
A cosa si riferisce il titolo, Alla fine di un giorno noioso?
«Ricorda un po' il motivetto dello spot di un noto aperitivo. Allude al rito dello spritz, un vero tormentone in Veneto. E anche al fatto che per Pellegrini un giorno senza crimine è terribilmente noioso».